ĢIl mio alunno autistico farā il conservatorioģ

ROMA. «L'obiettivo del nostro lavoro coi bambini con bisogni speciali è garantire loro il maggiore livello di autonomia possibile da adulti e una buona qualità della vita. Per provare a farlo occorre seguirli ogni giorno, dalla prima elementare alla quinta. Se il personale è precario questo non è possibile, invece». Angela Santori da 20 anni lavora a scuola con i bambini disabili. È un'insegnante di sostegno di quelle che fanno il loro lavoro con passione e con preparazione. «La stabilizzazione dei docenti rivendica è un diritto dei bambini. I bisogni sono così elevati che le attuali risorse non bastano e sono loro che ne fanno le spese». «Abbiamo un avvicendamento anche di 3-4 persone ogni anno. Questo, soprattutto ai bambini autistici che hanno bisogno di sapere cosa succede il giorno dopo, crea problemi ulteriori», spiega Santori, che ha un diploma universitario specifico sull'autismo all'università di Tolosa. Ci sono due ragazzi di cui! Angela, che ha lavorato in diverse scuole nella provincia di Firenze, si sente particolarmente fiera. Ad entrambi era stato diagnosticato un autismo grave: «Uno oggi ha 27 anni, lavora, si sposta da solo e ha degli amici. L'altro, l'ho seguito alle elementari, ora ha 18 anni e farà il conservatorio». «I ragazzi autistici non sanno fare molte cose, ma a volte possono nascondere veri talenti. Vanno scoperte le loro abilità e i loro punti di forza. Per questo servono insegnanti preparati, al momento dell'assunzione e che si aggiornino costantemente. Grazie alle ricerche delle neuroscienze, le conoscenze sulla disabilità intellettiva sono cambiate negli anni, e se non studiamo di continuo non possiamo aiutarli».

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