Lecco, ruba il posto auto a un disabile e poi gli buca le gomme: "Ho sbagliato, mi dimetto"

LECCO. Lo hanno tradito le telecamere. Se il suo volto non fosse stato immortalato sugli schermi, infatti, difficilmente si sarebbe potuto credere che a bucare le gomme dell’automobile di una persona con disabilità era stato proprio lui, Antonio Piazza, presidente dell’Azienda lombarda per l’edilizia residenziale (Aler) di Lecco e dirigente provinciale del Pdl. Certo, era stato proprio lui poco prima a parcheggiare la sua Jaguar nel parcheggio riservato alla persona disabile, e per questo era stato multato dai vigili e costretto a spostare la vettura, ma dimostrare che quelle gomme a terra erano state una sua personale vendetta contro il disabile che aveva avvisato la polizia municipale non sarebbe stato semplice. Quelle telecamere, sfuggite al suo sguardo, sono valse più di una testimonianza: nei filmati c’è la prova che, rimasto solo sul luogo dopo che i vigili e la persona disabile si erano allontanati, Piazza si è avvicinato alla vettura di quest’ultimo e ha bucato le gomme. Là per là credeva di averla fatta franca, ma quando è stato scoperto si è dovuto dimettere da entrambe le sue cariche. Una vicenda surreale, della quale si occuperà domani mattina anche la trasmissione Melog, condotta da Gianluca Nicoletti e in onda su Radio24.

A chiedere le dimissioni del suo esponente provinciale era stato lo stesso coordinatore del Pdl in Lombardia, il senatore Mario Mantovani: “E’ una vicenda triste – aveva spiegato - che ci ha colto di sorpresa: abbiamo chiesto a Piazza le dimissioni dall'Aler e dal partito e segnaleremo il caso ai probiviri. È finito il tempo dove tutto era consentito. Si ricomincia anche da queste cose: si tratta di un gesto inconsulto da condannare sul piano umano, morale e politico”. L’incauto dirigente ha pagato dunque anche la voglia di rinnovamento che nello stesso Pdl lombardo emerge con sempre maggiore forza: nessuno ha voluto difenderlo, ma del resto la sua posizione era davvero insostenibile. E lui stesso, dopo aver precisato che “c’è gente che ha fatto cose peggiori della mia e non si è mai dimesso”, ha optato per un basso profilo, mostrandosi pentito dell’accaduto: “Le mie dimissioni sono state un atto dovuto per una mancanza di rispetto: ho sbagliato e mi sono dimesso da entrambe le cariche che ricoprivo. Cercherò di tornare umile e di ripartire, queste sono anche cose che fanno crescere e spero di ripartire con il piede giusto”. Esercizio di umiltà che si accompagna alla precisazione che “mi sono sempre comportato bene e non è nella mia indole offendere le persone con disabilità”, tanto più che “l’artefice di quei parcheggi sono stato io” e che “venerdì ero a pranzo con 36 disabili”. Ma “chiedo comunque scusa al diretto interessato e a tutti per quello che ho fatto”.

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