La grande casa dell'autismo

CANDELO. E' quasi trascorso un anno dal taglio del nastro della "Casa per l'autismo". Dopo dodici mesi quindi si tirano le prime somme, risultato: praticamente ottimo. Sono circa quaranta i soggetti autistici che puntualmente si recano nella sede di via Sandigliano 80, dove ricevono le cure necessarie per poter affrontare dignitosamente la vita quotidiana pur soffrendo di questa patologia. Questa realtà, è nata grazie all'impegno dell'associazione Angsa (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici), coordinata in sinergia con la cooperativa sociale Domus Laetitiae. I pazienti, vengono presi in carico privatamente dal Servizio Autismo, a fronte di una segnalazione diagnostica e all'azione di indirizzo operata dal neuropsichiatra di riferimento dell'Asl. L'ottica, è quella di offrire una gamma di supporti coerenti, integrati che aiutino da una parte i genitori ad intraprendere un percorso informativo di consapevolezza rispetto alle esigenze del proprio figlio, dall'altra favorisca al bambino la possibilità di disporre di percorsi educativi e riabilitativi specifici. La struttura, si avvale di un esperto e preparato gruppo di educatori professionali, socio sanitari, psicologi e psicoterapeuti. Dell'equipe fa parte anche l'esperto di autismo a livello internazionale Pichal Bert . La casa dell'autismo, non è una struttura del tipo, un centro d'accoglienza diurno, per ammalati autistici, ma si tratta di una vera e propria realtà mirata ad un percorso terapeutico. I pazienti trascorrono difatti soggettivamente nella struttura dalle due alle sei ore settimanali. Sono suddivisi in due fasce d'età: dai 0 ai 12 anni sono interventi precoci, mentre dai 13 ai 31 anni si tratta di terapia di continuità. «Abbiamo sempre una maggiore richiesta di assistenza - spiega il presidente di Angsa Biella Roberto Bertola -. Ci terrei a precisare che, laddove le famiglie non hanno la possibilità di affrontare la spesa, non vengono assolutamente abbandonate. C'è da considerare che non esiste un unico intervento che va bene per tutti i bambini, ma si tratta di terapie soggettive che vengono scelte attraverso i sintomi individuali. Sebbene questi interventi non curano l'autismo, portano comunque (se precoci e intensivi), ad un miglioramento sostanziale». Il costo di gestione della struttura, è di 103mila euro annui, suddivisi tra gli stipendi del personale e le spese generali. Il 55 per cento dell'intera cifra, sono i soldi versati dalle famiglie dai pazienti, il 15 per cento viene erogato dall'Asl, mentre l'Angsa si fa carico del rimanente 32 per cento. Oltre al presidente di Angsa Roberto Bertola, si occupa della casa il suo vice Daniela Oioli e la responsabile della struttura Laura Ughetto Budin. E' il caso di concludere con una massima dell'esperto in campo d'autismo scomparso da poco, dottor Enrico Micheli: "Oggi educare i bambini con autismo è possibile. Non farlo è una responsabilità". (pom)

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