E' scomparsa Lorna Wing, pioniera degli studi sull'autismo

ROMA. Se n’è andata Lorna Wing, la psichiatra inglese che ha dato un contributo fondamentale nella conoscenza e nel trattamento delle persone con autismo e la prima, nel 1981, a utilizzare il termine sindrome di Asperger. A darne la notizia è stato il Telegraph insieme alla National Autistic Society, che lei stessa ha contribuito a fondare nel Regno Unito nel 1962. Scomparsa lo scorso 6 giugno all’età di 86 anni, la Wing riprese gli studi ormai dimenticati di Hans Asperger, un pediatra austriaco che negli anni Quaranta del secolo scorso aveva studiato un gruppo di bambini accomunati da una serie di caratteristiche mai descritte prima di allora. In poche parole, la sindrome di Hasperger è una forma di autismo ad alto funzionamento, che non comporta significativi ritardi nello sviluppo cognitivo e del linguaggio, ma una persistente compromissione delle interazioni sociali insieme a schemi di comportamento ripetitivi e stereotipati e ad attività e interessi molto ristretti.

Ma il merito della psichiatra inglese non si ferma qui. “È stata una vera pioniera nel campo degli studi relativi allo spettro autistico – ha commentato Giovanni Valeri, neuropsichiatra presso l’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma –. È suo il merito di aver attuato le principali rivoluzioni nella conoscenza dell’autismo. Negli anni Settanta condusse il primo studio epidemiologico sulla popolazione generale, sfatando l’idea di Leo Kanner che si trattasse di una malattia dei ricchi, spesso associata a un’intelligenza fuori dal comune. Lo studio condotto dalla Wing nei dintorni di Londra, invece, ha messo in evidenza soprattutto tre punti fondamentali: non è una malattia dei ricchi ma una condizione che interessa tutti gli strati sociali, non dipende dalle caratteristiche della madre e nel 70% dei casi si associa anche a un ritardo mentale”. Insomma, prosegue il neuropsichiatra, Lorna Wing “con il suo lavoro è riuscita a dare un contributo enorme alla pratica clinica, sfatando dei concetti pericolosi”. Primo tra tutti quello della madre frigorifero, introdotto in questi termini negli anni Sessanta da Bruno Bettelheim e responsabile non solo di aver colpevolizzato i genitori, ma anche di aver minato alla radice la fiducia tra le famiglie e i medici.

Grande il cordoglio espresso sulla pagina Facebook della National autistic society. Tra i primi a commentare un uomo di nome Ben, che dice: “Sono stato diagnosticato da Lorna nel 1992. È stata una persona veramente speciale per me e la mia famiglia. Ci ha fatto capire cos’era la sindrome di Asperger e come condizionava le nostre vite. È stata una donna gentile, affabile e piena di premure che abbiamo imparato ad amare e ad ammirare fortemente. Siamo profondamente addolorati dal fatto che il mondo abbia perso una persona speciale come lei”. (Antonella Patete)



 

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