Forze dell’ordine e medici a lezione di autismo

Ora le forze dell’ordine di Treviso e Pordenone sanno come comportarsi di fronte ai casi di autismo. Grazie al fatto che gli agenti hanno partecipato a due corsi di formazione promossi da Oltre il labirinto e Siulp (Sindacato italiano unitario lavoratori di polizia) in Veneto e da Bambini e autismo e Prefettura in Friuli. L’obiettivo? Fare prevenzione. L’anno scorso, infatti, a Verona, un ragazzo autistico di colore era stato scambiato per uno spacciatore da una pattuglia che aveva chiamato il 118 perché si sospettava avesse ingerito ovuli di droga. Non parlando, né sapendosi relazionare con le altre persone, il giovane non aveva capito cosa stava succedendo e si era agitato. Il ragazzo era stato sedato, portato al pronto soccorso e sottoposto a radiografia. Il caso era finito sui giornali facendo parecchio scalpore. «Il corso è una sorta di risposta a questo fatto di cronaca – dice il direttore della fondazione Oltre il labirinto Mario Paganessi – e presto replicheremo anche a Udine, Foggia e Milano». A Pordenone invece hanno fatto di più: ad aprile hanno predisposto un disciplinare di collaborazione tra Bambini e autismo, Prefettura, Questura, Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Polizia provinciale e municipale. «Oltre alla formazione delle forze dell’ordine, dei ragazzi autistici e alla simulazione di controlli in strada – spiega Giulia Caldi, psicologa della onlus – è stato preparato un tesserino personale con nominativo, recapiti da contattare e modalità di approccio», come ad esempio “parlami con tono calmo” o “non toccarmi se non è necessario”, da tenere insieme alla carta d’identità per avvisare che “sono autistico”.

ANCHE I MEDICI VANNO FORMATI – Sempre a Pordenone, da 8 mesi vige anche un protocollo d’intervento per i casi in cui ad accedere al pronto soccorso sia un ragazzino, o un adulto, con disturbi dello spettro autistico. Protagonista è ancora la fondazione Bambini e autismo, insieme a dipartimento di Emergenza dell’ospedale Santa Maria degli Angeli, Azienda 6 Friuli occidentale e assessorato regionale alla Sanità. L’incapacità del paziente di esprimere quello che sente, le sue reazioni inaspettate, ma anche l’impreparazione del personale, rendono spesso queste situazioni difficili da gestire. Così può capitare che scattino modalità d’intervento inadatte o trattamenti psichiatrici non sempre necessari. Ecco allora che il documento indica un percorso per assicurare la buona riuscita delle visite mediche. Al suo interno, infatti, sono indicati un vademecum, procedure operative e alcuni strumenti concreti, come ad esempio la possibilità di utilizzare supporti visivi per illustrare un prelievo o un elettrocardiogramma. A questo si aggiunge la formazione non solo del personale medico e infermieristico, ma anche delle stesse persone seguite dalla onlus. Bambini e autismo spera poi che il protocollo, primo nel suo genere, possa «fare da apripista anche ad altre esperienze in Italia e possa essere adottato anche da altri pronto soccorso, al fine di esportare le buone prassi di accoglienza dei bisogni speciali all’interno delle strutture ospedaliere».

ATTESO IL DDL GLOBALE – Ma quello che le famiglie attendono maggiormente è il testo legislativo che vuole rendere anche la scuola un luogo davvero capace di includere i bambini con disturbi dello spettro autistico, con l’obbligo per i dirigenti scolastici di formare gli insegnanti attraverso corsi ad hoc su come affrontare l’autismo in classe. A fine ottobre infatti, psicologi, operatori, genitori ed esponenti della realtà associative nazionali e locali si sono dati appuntamento al Senato per parlare di disturbi dello spettro autistico all’interno del tavolo di lavoro partito la scorsa primavera nelle commissioni Istruzione e Sanità. Si è trattato dell’ultimo appuntamento prima di arrivare alla realizzazione di un disegno di legge “globale” che possa contenere soluzioni pratiche per le famiglie. L’idea, infatti, è quella di allargare a tutte le commissioni parlamentari interessate, a chi lavora alle varie proposte di legge sull’autismo, dall’età infantile a quella adulta, per arrivare finalmente a un tavolo unico sui disturbi dello spettro autistico.

Michela Trigari

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