Il 21 febbraio disabili in piazza Montecitorio per protestare contro i "3 no" del governo

 Redattore Sociale del 15-02-2012

Il 21 febbraio disabili in piazza Montecitorio per protestare contro i "3 no" del governo

L'iniziativa si sta costruendo anche col supporto dei social network. Per chi non potrà fisicamente essere in piazza sono organizzate in contemporanea altre forme di mobilitazione, dall'invio di una lettera al ministro Fornero allo sciopero della spesa

ROMA. Il movimento di persone disabili "Rinnovamento democratico" e il gruppo Facebook "Disabili in lotta dalla delega all'azione", indicono la mobilitazione nazionale permanente delle persone con disabilità e la manifestazione nazionale per il giorno 21 febbraio a piazza Montecitorio alle ore 10.00. Spiegano i promotori: “Per la prima volta la protesta coinvolgerà tutte le persone disabili e, per questo, comprenderà tre forme di partecipazione: la prima è la presenza in piazza Montecitorio di tutti i disabili che fisicamente sono in grado di farlo. Chi, invece, è impedito per la sua grave disabilità a partecipare fisicamente, alle ore 10.30, ora di inizio effettiva della manifestazione, invierà una lettera di protesta al ministro Fornero con il testo già predisposto: un gesto – sottolineano i promotori spiegano le linee d’azione - che fa parte integrante della manifestazione dei compagni che sono a Roma. Nello stesso giorno della manifestazione in tutta Italia, ! le famiglie dei disabili, i cittadini con loro solidali attueranno lo sciopero della spesa recando al braccio ben visibile la stringa: "Appoggio la lotta dei disabili contro lo sterminio dei loro diritti".

Quali sono i temi cruciali al centro della protesta? “I disabili, pur fra grandi sacrifici, protestano anche fisicamente, contro i 3 ‘NO’ del governo ribaditi anche nell'incontro del 31 gennaio con alcune associazioni: no alla indennità di accompagnamento concessa al solo titolo della minorazione come diritto inviolabile; no alla esclusione dall’Isee delle provvidenze legate alla disabilità; no alla eliminazione delle parti relative ai disabili dall’articolo 5”.
Prosegue il movimento delle persone disabili: “Per il governo, questi punti faranno reddito e quindi sono a rischio: la indennità di accompagnamento, le pensioni di invalidità e quelle dei ciechi civili e sordomuti; i servizi come l'assistenza domiciliare, la riabilitazione, la permanenza nei centri diurni, i trasporti agevolati, il badantato, l'assistenza infermieristica, il sostegno scolastico, l'assegno sociale, l'assegno di cura, insomma, tutte le altre provvidenze legate alla disabilità”.

Alla luce di questo, i disabili chiedono che: A. dall'articolo 5 della legge 23/12/2011 n.214 venga stralciata la parte relativa ai disabili; B. la indennità di accompagnamento venga ancora concessa al solo titolo della minorazione e sia considerata diritto inviolabile; C. tutte le provvidenze relative alla disabilità siano tenute fuori dall'Isee; D. tutte le spese dei servizi forniti alle persone con disabilità dal sistema sanitario nazionale siano gratuite; E. gli ausili per la mobilità, la comunicazione, l'autonomia, per la vita indipendente devono essere forniti dallo Stato con la compartecipazione agevolata da parte dell'interessato in base al reddito personale; F. deve essere garantito il sostegno scolastico ed extrascolastico e il diritto al lavoro”.
“Noi disabili – prosegue il manifesto della mobilitazione - non consentiremo di essere rigettati alle condizioni di vita degli anni Cinquanta e per questo lotteremo ad oltranza contro lo sterminio, contro il negazionismo dei nostri diritti e contro la cancellazione della Convenzione dell'Onu sui diritti delle persone con disabilità ratificata dal governo italiano. Chiamiamo alla solidarietà e alla lotta tutti i cittadini e i lavoratori dei servizi sociosanitari e del comparto della disabilità”. (ep)

Condividi su Facebook