Autismo. Testimonianze online: aiuteremo tanti bambini

Una malattia ancora piena di punti oscuri. Ora parte un progetto di sostegno

di MARCO PIVATO

Un fenomeno in crescita e con molti punti oscuri. L'autismo è un mistero sotteso da dinamiche ambientali, genetiche e neuropsichiatriche.

Secondo le linee-guida dell'Istituto Superiore di Sanità, l'autismo non sembra presentare prevalenze geografiche o etniche, dato che è descritto in tutte le popolazioni, di ogni etnia o habitat sociale. Presenta, viceversa, una prevalenza di sesso: colpisce i maschi in misura da 3 a 4 volte superiore rispetto alle femmine. «La complessità e la variabilità della malattia rende difficile una stima della casistica, sebbene i centri preposti riportino che in Italia almeno un bambino su 200 sia autistico», spiega Giovanni Pioggia, dell'Istituto di fisiologia clinica del Cnr di Pisa, citando fonti della Commissione Europea. Pioggia è a capo del «Pervasive Healthcare Center», struttura in collaborazione con il Mind Institute di Sacramento e l'Autism Research Center di Cambridge, che si avvale dell'expertise di specialisti di tutto il mondo per fare il punto su diagnosi e controllo dell'autismo.

«La malattia si manifesta intorno ai primi sei mesi - continua Pioggia - e la diagnosi precoce risulta fondamentale, dato che è proprio nei primi anni che il cervello è più plastico e risponde meglio ai trattamenti». Più spesso, invece, il paziente arriva in clinica, mediamente, attorno ai 5 anni, e quindi «l'obiettivo è di individuare la problematica entro i 2 anni di vita, come suggerisce l'American Academy of pediatrics. E, se non possiamo parlare di cure - continua Pioggia -, possiamo senz'altro migliorare controllo e monitoraggio attraverso indicatori neurobiologici specifici».

Ed entra nel merito: «I sintomi precoci più indicativi sono la difficoltà di guardare negli occhi l'interlocutore, che in gergo chiamiamo "aggancio oculare" e più in generale la mancanza di "attenzione condivisa", ovvero l'interesse ad attirare l'attenzione di altri soggetti attorno, per esempio, a un giocattolo».

Ora il progetto capitanato da Pioggia punta anche a valutare i livelli linguistici, sociali e cognitivi del bambino autistico attraverso la routine di gioco e la vita di tutti i giorni, monitorando la risposta al trattamento mediante tablet e pc: condotto dai genitori con la supervisione on-line del team medicopsicologico, l'iniziativa si chiama progetto «Prima pietra». Strutturato attraverso le Asl, fa parte di un accordo siglato da Cnr, Policlinico Gaetano Martino di Messina e Fondazione Stella Maris di Pisa.
2 anni È l'età entro la quale si dovrebbe diagnosticare l'autismo secondo l'American Academy of pediatrics

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