"Rain Man", arriva al Fabbri la Compagnia della Rancia

VIGNOLA. È sempre piena di incognite la riduzione teatrale di un film, soprattutto se di successo, come è certamente “Rain Man”, di Barry Levinson, vincitore di quattro premi Oscar nel 1989 e dell'Orso d'oro al Festival di Berlino. Ma queste sono imprese che non possono spaventare la Compagnia della Rancia, diretta da Saverio Marconi, specializzata in spettacoli non meno coraggiosi, come l'allestimento italiano dei più grandi musical di sempre, da “West Side Story” a “Cantando sotto la pioggia”, da “Grease” a “Jesus Christ Superstar”, ottenendo unanimi consensi di pubblico e di critica. Analogo successo ebbe pure, una dozzina di anni fa, la riduzione teatrale di un altro film di culto come “A qualcuno piace caldo”: un biglietto da visita di assoluto rispetto, dunque, per una realtà teatrale pressoché unica, in Italia, che questa sera, alle 21, presenterà “Rain Man” al Teatro E. Fabbri di Vignola. In verità, l'adattamento teatrale è di Dan Gordon, che lo ha presentato all'Apollo Theatre di Londra nel ventesimo anniversario dell'uscita del film. Marconi, trasferendolo sulle scene italiane, ha scelto di affidarlo ad interpreti di assoluto rispetto, come Luca Lazzareschi, cui spetta il ruolo che valse l'Oscar a Dustin Hoffman, quello di Raymond, l'uomo affetto di autismo ma in possesso di geniali capacità che alla morte del padre eredita un enorme patrimonio familiare. Accanto a Lazzareschi, Luca Bastianello, nel ruolo che fu di Tom Cruise, il fratello minore di Raymond che vorrebbe impossessarsi della sua fortuna divenendone il tutore. Valeria Monetti invece avrà la parte che nel film spettava a Valeria Golino, quella di Susan, mentre il ruolo del dott. Bruener è affidata ad un attore di grande esperienza come Beppe Chierici. Sul palco, infine, anche Gian Paolo Valentini e Irene Valota, per ricostruire una vicenda che si ispira a quella reale di Kim Peek, un uomo colpito sin dalla nascita dalla cosiddetta “sindrome del saggio” (una rara alterazione neurologica che si manifesta solo in una piccola percentuale dei soggetti affetti d'autismo), scomparso nel 2009 a soli 58 anni, e che lo sceneggiatore Barry Morrow aveva incontrato ad un convegno nel 1984. Peek era in grado di memorizzare l'intera produzione letteraria di Shakespeare, o i prefissi telefonici di tutti gli Stati Uniti. Da qui l'idea di fare un film sulla sua esistenza, e dunque la riduzione teatrale, che per la Compagnia della Rancia vorrebbe anche essere uno strumento di sensibilizzazione e informazione sul tema dell'autismo: «Conoscevo attraverso il film la storia toccante di Raymond, ma solo grazie alla preziosa collaborazione scientifica con l’Associazione Autismo Italia e al lavoro sul personaggio ho potuto scoprire questo universo - dice Saverio Marconi - Sono rimasto profondamente colpito dalle statistiche che indicano due soggetti colpiti da autismo su 1000 e mi auguro che lo spettacolo possa puntare l’attenzione sull’unicità e la complessità nelle relazioni con le persone autistiche, non solo durante l’infanzia e l’adolescenza ma soprattutto in età adulta». La scena, di Gabriele Moreschi, è divisa in quadrati che evidenziano i dettagli, fondamentali per la mente degli autistici e per l'esercizio della loro memoria prodigiosa.

di Andrea Marcheselli

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