«Gli autistici sono vittime non artefici di violenza»

«La generica indicazione del folle ragazzo autore della strage di New Town come autistico è molto pericolosa e rischia di essere gravemente controproducente per la battaglia culturale che si sta conducendo nel nostro paese per l'integrazione e l'assistenza ai ragazzi autistici»: è quanto sostiene l'associazione Divento Grande Onlus in un appello ai media. «Chi ha esperienza di autismo sa che la preparazione e l'attuazione di una strage come quella avvenuta nella scuola - spiega l'associazione in una nota - sono atti assolutamente impossibili per chi affetto da forme di autismo anche lievi. Anche per un Asperger ad alto funzionamento mettere in atto quella serie di azioni e soprattutto programmarle appare francamente poco credibile. La recente storia americana ci ha purtroppo insegnato che tragedie come queste sono drammaticamente frequenti e che trovano alimento nelle personalità più diverse ed in una cultura nazionale, come quella statunitense, che trova sancita nella costituzione la libertà d'acquisto delle armi. Il rischio che questa luttuosissima vicenda possa in qualche modo pesare come una etichetta negativa sugli autistici va evitato. Perché questi ragazzi hanno bisogno di comprensione e non di sospetto, di integrazione e non di prevaricazione. Della violenza della nostra società sono spesso vittime (dal bullismo, all'indifferenza, alla prevaricazione) e mai artefici». La Sindrome di Asperger è una condizione che avrebbe colpito anche anche grandi menti e artisti come Van Gogh, e che si caratterizza per l'introversione e per la tendenza a focalizzare la propria attenzione su interessi e passioni ristrette. Ma non esiste alcuna correlazione scientifica fra la Sindrome di Asperger e la violenza scatenata nella scuola del Connecticut da Adam Lanza, spiegano i neurologi e l'associazione che rappresenta le persone con questo disturbo.

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