Novità della Fondazione Oltre il Labirinto
Legge di stabilità, Fish e Fand annunciano una nuova mobilitazione
ROMA. La Commissione Bilancio ha approvato all’unanimità un emendamento alla Legge di Stabilità che prevede di affidare all’Inps un nuovo Piano di verifica sulle invalidità civili: altri 450 mila controlli da effettuare nei prossimi tre anni. “Dal 2009 al 2012 sono già stati effettuati 800 mila controlli che hanno provocato disagi tali ai cittadini da far istituire presso il Senato una specifica Commissione di indagine” dicono le due maggiori federazioni di associazioni di persone disabili, Fish e Fand. “L’enorme mole di procedure avviate ha causato inoltre un aggravio organizzativo all’Inps rallentandone le attività ordinarie (come rilevato nell’ultima relazione della Corte dei Conti). Si pensi che la spesa dell’Inps per il ricorso a medici esterni è passata da 3,5 milioni (nel 2008) a 37 milioni (nel 2011) con un aumento del 960%. Gli stessi esiti in termini di revoche (cioè riduzione talvolta minima della percentuale di invalidità) sono stati irrilevanti ed appena sufficienti a coprire le spese di tale enorme impegno. Nonostante questo evidente fallimento viene ora previsto un nuovo piano straordinario che comporterà un nuovo ingente spreco per lo Stato e nuovi disagi per le persone con disabilità”.
Ma c’è una seconda questione assai preoccupante per la salute delle persone con disabilità: “Il Disegno di Legge di Stabilità prevede infatti l’ennesimo taglio della spesa in ambito sanitario innalzando al 10% (oggi è del 5%) la riduzione degli oneri per i contratti di prestazione di servizi. Il che significa che verranno erogati ai cittadini meno servizi o servizi di qualità inferiore. Questa misura colpisce indistintamente le persone, anche quelle che necessitano strettamente di interventi di riabilitazione come molte persone con disabilità spesso destinate ad aggravarsi in assenza di interventi riabilitativi”. Su questi aspetti Fand e Fish annunciano una mobilitazione “per chiedere che tali ipotesi vengano emendate e non diventino norme. Sono a rischio, al contempo, la dignità e la salute delle persone con disabilità”.