Autismo, ignorati dalla Asl

«Nostro figlio ormai da 2 anni senza assistenza». I genitori di Antonio, un ragazzo di 14 anni si sono rivolti al giudice perché obblighi la Asl ad assicurare le terapie contro l'autismo. Le strutture sono senza fondi.

CAGLIARI. «Ora basta. Sarà il giudice a decidere se la Asl è obbligata ad assicurare la terapia per mio figlio oppure no». Gianmarco Canopoli si è stancato di «assistere a questo gioco crudele per cui stabilisce che mio figlio, autistico, ha bisogno di determinate cure. Solo che lei non le assicura direttamente e così mi indirizza alle strutture convenzionate, che a loro volta, non hanno i fondi. Insomma, mio figlio, chi lo cura?».

CIRCOLO VIZIOSO. Un gioco crudele che ha costretto Gianmarco Canopoli e la moglie Maria Grazia Pinna a rivolgersi a un legale per intentare un causa alla azienda sanitaria locale. Una diffida, indirizzata anche alla Regione, è partita il 5 ottobre scorso. Per ora non ha avuto risposta. Così è stata fatta la richiesta di accesso agli atti: cartelle cliniche e altra documentazione riguardante il figlio Antonio. Serviranno per completare la denuncia che sarà portata al giudice del lavoro, referente in materia di reati sanitari.

SENZA CURE. Gianmarco e Maria Grazia vedono vanificare ogni giorno gli sforzi fatti per aiutare il figlio Antonio, 14 anni, in carico al centro R.N.M. di Sassari fino al maggio 2010. Qui Antonio è cresciuto, ha imparato a parlare e a relazionarsi con gli altri, a prendere parte alle lezioni a scuola. Poi, di colpo, più nulla ed è iniziata una fase di regressione. Il nuovo programma stabilito dall'Unità di valutazione territoriale della Asl lo ha indirizzato in un'altra struttura specializzata, l'Istituto Gesù Nazareno di Sassari, che da tempo però aspetta i finanziamenti per potere far partire il proprio programma di riabilitazione per 24 adolescenti. Da due anni ormai Antonio non è più sottoposto a terapia. «Lo portiamo in piscina con il gruppo Albatross o gli facciamo praticare la pet terapy. Tutto a nostre spese. Ma ora è un adolescente. Gli sono stati diagnosticate analisi per un terapia farmacologica, che per lui non era mai stata necessaria».

PROTOCOLLO SANITARIO. «Antonio dovrà effettuare anche una risonanza magnetica. Dovrò mettermi in fila con lui assieme a tutti gli altri pazienti»? Si chiede la madre Maria Grazia. «Possibile che non esista un protocollo specifico per le persone autistiche?» Gianmarco Canopoli e la moglie Maria Grazia lanciano un appello. «Al direttore della Asl Marcello Giannico e all'assessore alla sanità Simona De Francisci, che forse non conoscono la situazione nel nord Sardegna». E alle famiglie che vivolo la stessa situazione. «Pretendiamo i nostri diritti. Siamo pronti a sostenere una class action contro chi non assicura ai nostri figli le cure cui hanno diritto». Un giudice potrebbe finalmente interrompere l'inattivismo delle verso queste emergenze socio sanitarie.

di Franco Ferrandu

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