Duramente colpite anche le donazioni

Il Disegno di Legge di Stabilità per il 2013 «penalizzerà un numero sempre maggiore di associazioni e un milione e mezzo di contribuenti, che vedranno ridotti o persino annullati i benefìci fiscali delle norme assunte in questi anni per promuovere le attività sociali»: la denuncia proviene dal CSVnet (Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato) e dall’IID (Istituto Italiano della Donazione)

ROMA. «Le conseguenze delle misure contenute nel Disegno di Legge per il 2013 saranno gravi per il mondo del volontariato, ma anche per i Cittadini che lo hanno sostenuto fino ad oggi»: lo dichiarano il CSVnet (Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato) e l’IID (Istituto Italiano della Donazione), guardando nella fattispecie, con particolare preoccupazione, alle proposte riguardanti l’ambito delle donazioni per il non profit.
«La seconda stesura del provvedimento – si legge infatti in una nota congiunta delle due organizzazioni – contiene una disposizione aggiuntiva che prevede di estendere il taglio alle deduzioni regolate dalla cosiddetta Più dai, meno versi (ovvero l’articolo 14 del Decreto Legge 35/05), norma che consente a privati e aziende di dedurre le donazioni a favore delle ONLUS nella misura del 10% del reddito imponibile e fino a un tetto di 70.000 euro l’anno. La misura contenuta nel Disegno di Legge di Stabilità avrebbe conseguenze allarmanti, in quanto, come per le detrazioni a Organizzazioni di Volontariato, ONLUS e associazioni di promozione sociale, si introdurrebbe una franchigia di 250 euro per le donazioni deducibili e questo provvedimento avrebbe un impatto decisamente negativo sulla propensione al dono dei singoli contribuenti».

Da un’indagine presentata nel 2011 dall’IID – realizzata in collaborazione con GfK Eurisko – era chiaramente emerso che le donazioni dei Cittadini italiani sono in media di 142 euro all’anno, cifra al di sotto della franchigia di 250 euro, proposta, come detto, dal Disegno di Legge di Stabilità.
Guardando poi maggiormente nel dettaglio di quella stessa ricerca, si nota che un terzo (33%) dei donatori ha dato al massimo 20 euro, percentuale che sale al 72% se si considera chi non si è spinto oltre i 100 euro. Se si ricorda infine che un quarto del campione (24%) ha donato tra i 100 e i 500 euro, è facile ipotizzare che più di tre quarti dei donatori italiani in futuro non potranno beneficiare di alcuna detrazione.
Per quanto poi riguarda le statistiche del Ministero dell’Economia, la media delle erogazioni per le quali i contribuenti hanno utilizzato la Più dai, meno versi ha un valore medio pari a 320 euro «E in ogni caso – sottolineano CSVnet e IID – ad essere penalizzati saranno un numero sempre maggiore di associazioni e un milione e mezzo di contribuenti, che vedranno ridotti o persino annullati i benefìci fiscali delle norme assunte in questi anni per promuovere le attività sociali».
«Si tratta di una vera e propria retromarcia – commenta Stefano Tabò, presidente del CSVnet – per la promozione dello sviluppo del volontariato e per la crescita della propensione al dono in Italia. Le decisioni prese dal Governo ci portano ancora una volta a invocare un cambio culturale che riconosca nel volontariato e nella cittadinanza attiva una componente essenziale per lo sviluppo del nostro Paese».
«Esistono evidenti fonti informative – aggiunge Edoardo Patriarca, presidente dell’IID – che assicurano come i provvedimenti proposti incideranno profondamente sul monte donazioni. E tali fonti, disponibili da tempo, dovrebbero essere tenute in maggior considerazione in occasione di interventi di tipo normativo di tale portata».

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