L'orto superabile è accessibile a tutti

BIELLA. La missione di Anffas è prendersi cura e carico delle persone con disabilità intellettiva e/o relazionale attuando processi di inclusione sociale.

Questa è significativa se viene attuata con processi sociali "aperti a tutti", per questo Anffas mette a disposizione le proprie risorse, che sono i terreni, donati dalla famiglia Gianinetto, e le competenze, che si sono acquisite con tanta formazione ed esperienza. Se le nostre terre e le nostre esperienze rimangono a disposizione delle sole persone con disabilità, non centriamo l'obiettivo dell'inclusione bensì creiamo un orto recintato e senza uscite, in cui le persone rimangono i "poverini".

L'esperienza di lavoro di questi anni ci dice invece che la conoscenza aiuta l'integrazione e poi l'inclusione; abbiamo visto come i ragazzi dell'Istituto Agrario "Vaglio Rubens" di Biella, e quelli dell'Enaip che sono venuti nelle nostre terre a studiare, oltre alle tecniche orticole, hanno acquisito una conoscenza sociale, che aiuta e forma le persone, uomini e donne migliori perché sanno che la diversità è una ricchezza e non una sventura, così tutte le persone che hanno varcato la soglia delle nostre strutture hanno scoperto degli amici nuovi.

L'orto super-abile è una idea che nasce all'interno della Cooperativa Sociale Integrazione Biellese come risposta al "bisogno di fare" delle persone con problemi motori. Anche madre natura ci presenta il conto di barriere che, per alcune persone, sono molto difficili da superare, allora noi abbiamo pensato ad uno spazio orticolo fatto su misura.

I vecchi, per spiegare le fatiche del lavoro contadino dicevano "la tera l'è basa", per chi ha difficoltà motorie questo è un ostacolo insormontabile. Noi abbiamo pensato a un orto posizionato in modo che tutti vi possano lavorare senza ostacoli e con meno fatica. E' collocato su cassette piene di terra a una altezza raggiungibile comodamente dalle persone in carrozzella, tutto l'ambiente circostante è stato studiato per essere accessibile a tutti.

di Ivo Manavella

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