Lombardia, a rischio il diritto allo studio dei disabili nelle scuole superiori

La denuncia della Ledha: gli studenti disabili rischiano di trovarsi senza il servizio di assistenza educativa, a causa del rimpallo di responsabilità tra comuni e province

MILANO. Nelle scuole superiori della Lombardia è a rischio il servizio di assistenza educativa: un servizio fondamentale, per gli studenti con disabilità, che dal prossimo anno potrebbero quindi vedersi negare il diritto allo studio assicurato fino a questo momento dall’assistenza specifica ricevuta. A denunciare la situazione è la Ledha, che tramite il presidente Fulvio Santagostini fa sapere che “già ora ci arrivano segnalazioni di diverse famiglie a cui i Comuni hanno preannunciato l'intenzione di non proseguire il servizio. D’altra parte le Province continuano ad affermare la loro non competenza a riguardo”.

Il problema si è evidenziato infatti fin dall’inizio dell’anno scolastico come un “rimpallo di responsabilità” tra Comuni e province, che ha creato disagi e difficoltà ai ragazzi e alle loro famiglie. “La causa di questo problema è una differente interpretazione della norma nazionale che viene enfatizzata, a nostro avviso, per un semplice problema di risorse", sottolinea Fulvio Santagostini. Il servizio erogato dai Comuni, infatti, ha un costo complessivo di 15 milioni di euro”.

Ledha ha scritto una lettera ai soggetti interessati e a Valentina Aprea, assessore all'Istruzione della Regione Lombardia, per chiedere che si trovi, entro la fine dell'anno scolastico una soluzione che consenta di guardare con tranquillità all'apertura delle scuole dopo la pausa estiva. E che possa vedere garantito senza ritardi e disagi, il pieno diritto allo studio per tutti i ragazzi con disabilità che frequentano le scuole superiori della nostra regione.

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