“Filippide del Fermano”, correre per superare barriere e pregiudizi

 FERMO. “Abbiamo corso come matti, per dimostrare di non esserlo”. Uno slogan, una filosofia di vita. E’ quello adottato dall’associazione di volontariato sportiva “Filippide del Fermano”, diretta emanazione del progetto ideato e promosso nel 1983 dal presidente dell’associazione Sport e società, Nicola Pintus. Un progetto che ha ottenuto nel tempo importanti risultati, partendo dall’intuizione iniziale di impegnare giovani e meno giovani, affetti da sindrome autistica o da malattie rare affini nella pratica sportiva della corsa di lunga distanza. L’Associazione Sport e Società è, tra le altre cose, una società sportiva dilettantistica affiliata alla Fisdir e riconosciuta dal Comitato Italiano Paralimpico. L’autismo, caratterizzato da una certosina ripetitività dei comportamenti, si addice perfettamente a uno sport (per certi versi) schematico e ripetitivo come la maratona. Questo hanno pensato i promotori dell’associazione “Filippide del Fermano”, nata il 10 dicembre del 2011 (grazie alla sensibilità di Neri Marcorè e di Claudio Baglioni, che hanno devoluto l’incasso dello spettacolo da loro tenuto al Teatro delle Api di Porto Sant’Elpidio) e già capace di caratterizzarsi per diverse importanti iniziative. La presidente è Cinzia Spataro, logopedista e responsabile tra le altre cose del settore famiglie dell’associazione “Mondo Minore”, della Comunità di Capodarco. Così i volontari hanno iniziato a condurre i ragazzi autistici al campo di allenamento, vale a dire il campo di calcio “Sandro D’Addio” dell’Usa Santa Caterina, a Fermo. Tutti i martedì e i venerdì. Un modo per fare attività fisica, stare all’aperto, sfogare le proprie energie e, perché no, dare un po’ di respiro anche alle famiglie dei ragazzi autistici, impegnati tutto il giorno dietro i loro congiunti. Allenamenti, dunque. E poi gare, per mettersi alla prova e abbattere le barriere fisiche e psicologiche e, non ultimi, i pregiudizi. La prima esperienza della neo-nata associazione è stata addirittura con la maratona di Roma! Cinque ragazzi autistici (assieme a volontari e allenatori) in mezzo a 80 mila persone, nella stracittadina da 5 chilometri. Un’esperienza unica, che ha segnato positivamente i ragazzi ma ha commosso anche operatori e famiglie. Domenica la seconda tappa del “progetto”: la partecipazione alla Maratona del Piceno Fermano. Anche in questo caso, 5 i ragazzi autistici che si cimenteranno in quella che è una vera e propria sfida nella sfida. Insomma, un’operazione meritoria e dal grande valore sociale e sportivo. Certo, non mancano i problemi. Il primo? Cercare di supportare le tante richieste che stanno pervenendo all’associazione. “Abbiamo molte richieste ma pochi volontari – ci dice Francesco D’Addio, operatore dell’associazione -. Chi voglia avvicinarsi al progetto, a questa splendida esperienza di vita, sarà ben accetto!”. I volontari potranno partecipare agli incontri formativi promossi dall’associazione e affiancare, come allenatore, un atleta autistico. E per il futuro l’intenzione è anche quella di ampliare i confini dei campi di allenamento: “L’idea è quella di fare allenamenti in giro per il Fermano, spiaggia compresa!”.

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