Coronavirus, Fondazione Oltre Labirinto: studenti con disabilità e famiglie in grave difficoltà insieme agli assistenti scolastici

Quello che l’Italia sta affrontando è indubbiamente un  momento  difficile  e delicato, carico di ansie, incertezze e paure dettate dall’epidemia da covid-19 che sta mettendo in ginocchio l’intero “sistema Paese”.

Fondazione Oltre il Labirinto dà voce alle difficoltà e preoccupazione dei genitori di alunni con un grave livello di disabilità certificato (L.104 art.3 comma 3) e tutti gli addetti all’assistenza scolastica, oltre 300 nella sola provincia di Treviso, che con la chiusura della scuola non percepiscono più uno stipendio,  essendo pagati, dalle cooperative di appartenenza, ad ore lavorate.

“I disabili gravi che frequentano le scuole di ogni ordine e grado e le loro famiglie oggi sono in una situazione drammatica – spiega Mario Paganessi Direttore della Fondazione -  Scuole chiuse vuol dire stare a casa, essere seguiti dai famigliari, i così detti caregiver, che si vedono costretti a seguire i loro figli e a non poter lavorare. Per i soggetti con autismo è ancora peggio. Cambia una routine che è difficile da spiegare, si rimane a casa con mamma o papà e il tempo non passa, si interrompe un percorso fondamentale di abilitazione, si interrompe la vita senza capire perché. Al dramma di queste famiglie si somma quello di  tutti gli addetti all’assistenza che percepiscono stipendi che non arrivano ai mille euro al mese, e che ora si vedono privati anche di questa somma” prosegue Paganessi.

“Gli addetti all’assistenza scolastica non vanno tutelati solo con ammortizzatori sociali, che tra l’altro hanno tempi lunghi di somministrazione.  Bisogna permettere che queste figure professionali possano recarsi a casa degli studenti con disabilità. E’ possibile, basta la volontà politica di procedere e il coraggio di una visione aperta e a sostegno delle persone e fasce più deboli della comunità” conclude Mario Paganessi.

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