Sul web uno "store" di strumenti musicali realizzati da giovani autistici

Maracas, tamburelli, ma anche strumenti meno noti come il "rainstick" e il "cajon". A realizzarli sei giovani autistici dai 18 ai 30 anni di un progetto nato a Mesagne, nel brindisino, nel 2013 e sostenuto dalla Fondazione con il Sud. Il 21 gennaio apre il proprio negozio online.

ROMA. Fa il rumore della pioggia, a volte sembra quello del mare, ma in realtà non muove neanche una goccia d’acqua. È forse uno degli strumenti musicali più “magici” che esistano e del suo suono se ne sono innamorati in tanti sin dall’antichità. È il “rainstick”, letteralmente “bastone della pioggia”, che a Mesagne, nel brindisino, ha affascinato prima di tutto un piccolo gruppo di “artigiani” autistici del progetto Rhythm&Work, nato nel maggio 2013. Grazie ad un bando della Fondazione con il Sud, la cooperativa sociale Anni d’oro, l’associazione MusicArte, una giovane agenzia di comunicazione Blutechnology srl e un’associazione impegnata in progetti di musicoterapia “I segni di Teti”, hanno realizzato un percorso che in questi giorni è al culmine con l’apertura di un negozio online di strumenti musicali artigianali realizzati all’interno di un proprio laboratorio che ha coinvolto sei giovani, tra i 18 e i 30 anni, con disturbi dello spettro autistico. “Mentre ci sono tanti interventi per i bambini autistici – spiega Serena Mingolla, responsabile del progetto Rhythm&Work - , viene fatto molto poco per gli adulti. Quella della che ci ha dato la Fondazione con il Sud è stata una opportunità importante per aggregare intorno a questa problematica una serie di attori della nostra città”.

Non è solo il bastone della pioggia a risuonare nel laboratorio artigianale di strumenti di Mesagne. A dare il ritmo alle giornate sono le piallate per realizzare il “cajon”, una percussione a forma di “cassetta” da suonare a mani nude, ma molto apprezzata in diversi stili musicali. Oppure il tempo cadenzato delle maracas o del tamburello, o il suono di strumenti meno noti come il saltarello e il synphonia. Strumenti semplici, ma che hanno qualcosa di “prodigioso”, come il loro caratteristico suono. “Dopo un periodo iniziale di tre mesi di musicoterapia – spiega Mingolla - abbiamo avviato un laboratorio musico-artigianale dove un maestro d’arte ha accompagnato i ragazzi verso la costruzione di strumenti musicali. Hanno risposto benissimo, perché per loro la musica è qualcosa di magico. In termini di autonomia e socializzazione il progetto ha avuto un grande effetto”.

I giovani artigiani sono stati coinvolti attraverso un avviso pubblico e la risposta del territorio non si è fatta attendere. “Abbiamo messo in piedi una commissione composta da uno psicologo, un sociologo e un educatore che ha valutato le richieste – spiega Mingolla . Alla fine sono stati presi quasi tutti, tranne un ragazzo che non apparteneva al nostro ambito territoriale”. Con la realizzazione del sito web e la vendita degli strumenti, il progetto finanziato dalla Fondazione con il Sud entra così nel vivo. “Siamo venuti a conoscenza del bando della Fondazione perché facciamo sempre attività di fundraising - aggiunge Mingolla - e teniamo sempre sott’occhio tante possibilità”.

- Il sito web del progetto verrà presentato e avviato ufficialmente il 21 gennaio, ma già da oggi è possibile sbirciare tra gli strumenti e nel laboratorio dove vengono realizzati. “Sicuramente sono strumenti di facile realizzazione – spiega Mingolla -, tuttavia per nessuno è facile realizzare uno strumento musicale con soli sei mesi di laboratorio. Per questo abbiamo iniziato con quelli più semplici. Se ci sarà richiesta potenzieremo la produzione degli strumenti più richiesti”. Così come strutturato dal bando, il progetto terminerà a novembre di quest’anno, ma nel laboratorio si lavora anche al futuro. “Abbiamo imparato che anche i ragazzi hanno i loro tempi – aggiunge Mingolla -. Faremo un altro anno di tutorato previsto dal progetto e poi verrà costituita una cooperativa che gestirà direttamente il progetto. L’obiettivo è l’autosostenibilità, ma abbiamo anche altre idee per il futuro, perché l’iniziativa non finisca”.

A sperare che il progetto possa andare avanti sono anche le famiglie coinvolte. “La reazione delle famiglie è stata la parte più bella e soddisfacente – continua Mingolla -. Hanno scritto una lettera alla Fondazione con il Sud per ringraziarla, perché i ragazzi si svegliano al mattino con una motivazione. Quasi tutti venivano già da esperienze in alcuni centri, ma con questo progetto hanno avuto la gratificazione che dà il lavoro. La soddisfazione di vedere qualcosa fatto dalle proprie mani. Ogni volta che incontriamo le famiglie è un’emozione. Non sarà facile far andare avanti questa iniziativa, ma noi ce la metteremo tutta”.(ga)

 

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