Autismo, dall'Argentina un documentario sulla diagnosi precoce

Ieri in Campidoglio presentato in anteprima europea Ochos pasos adelante, il documentario che ha contribuito, in Argentina, a far diventare realtà la legge sulla diagnosi precoce dell'autismo, con la regia dell'italiana Selene Colombo.

ROMA. Il tuo bambino a sei mesi non ti guarda? Tarda a parlare, non indica le cose che gli interessano, non entra in relazione con gli altri? Potrebbe essere affetto da una delle numerose forme di autismo esistenti. Un'anteprima europea ieri sera in Campidoglio, per celebrare la Giornata internazionale delle persone con disabilità, insegnare a riconoscere i sintomi dell'autismo nei bambini, e soprattutto cosa fare dopo la diagnosi. E' stato infatti proiettato il documetario “Ocho pasos adelante” (il trailer sottotitolato in italiano è disponibile su youtube), girato in Argentina dall'italiana Selene Colombo, che parla di autismo e dell'importanza della sua diagnosi in modo positivo e propositivo, raccontando stralci di storie vere senza scivolare mai nel pietismo.

Il giornalista Gianluca Nicoletti, che moderava la presentazione, ha affermato che “sembra paradossale che per parlare di autismo in Italia si debba ricorrere un film girato in Argentina, pur se da un'italiana. Questo film”, ha proseguito, “dice esattamente quello che bisogna fare quando al prorio figlio viene fatta una diagnosi di autismo, senza dubbi, per come è stato determinato dalla comunità scientifica”. Ha domandato alla regista come le sia venuta l'idea di questo documentario, e lei ha raccontato come sia nato “dall'incontro con una neuropsichiatra infantile mentre abitavo a Buenos Aires per lavoro. Mi disse che ancora non si conoscono le cause dell'autismo, e che l'unico modo per migliorare le condizioni di vita dei bambini che si trovano in questa condizione è la diagnosi precoce, fatta entro i 5 anni, che consenta di procedere subito a un percorso abilitante. Bisogna quindi saperne riconoscere i sintomi, cosa che in realtà è molto semplice -basta un questionario-, ma che in pochi sanno. Allora io ho pensato”, ha proseguito Colombo, “di far conoscere questa realtà a più persone che potevo, e che al giorno d'oggi avrei potuto ottenere dei risultati con l'unico sistema veramente immediato: cinema e tv. E' nata quindi l'idea di questo documentario”, ha concluso, “prodotto da me e da mia sorella al di fuori di ogni logica cinematografica: io faccio altro nella vita”.

“Ochos pasos adelante”, era ieri alla sua 47ma proiezione; per lo più sono avvenute in Argentina, dove la risposta del pubblico è stata ottima e dove, a livello prima di amministrazioni locali e poi nazionale, è passata nel corso di quest'anno la legge sulla diagnosi precoce dell'autismo: grazie a questa norma c'è adesso l'obbligo di una visita di controllo per tutti i bambini nei primi 18 mesi di vita. Dall'autismo non si esce, ma la cosa che funziona meglio è iniziare il prima possibile una quotidiana e costante operazione sul comportamento, in modo che i ragazzi possano avere una speranza di autonomia.

La parlamentare disabile Ileana Argentin, tra i relatori, ha affermato che non ama questa Giornata, perché “uno è disabile per 365 giorni l'anno, anche quando si spengono i riflettori”, ha aggiunto che proprio ha rifiutato di andare a tutte le altre iniziative, ma che ci teneva ad essere presente a questo appuntamento “per sottolineare il ruolo dei genitori: in relazione all'autismo dei figli si sente parlare solo di 'genitori esasperati', senza mai ricordare che sono anche pieni d'amore e col dubbio costante di star facendo bene o no”. La parlamentare ha poi proposto di “andare oltre la kermesse”, costituendo un tavolo di lavoro che comprenda un gruppo di genitori, l'assessore ai servizi sociali del Comune, la Camera dei deputati, per arrivare a una proposta di legge sulla diagnosi precoce. Secondo Argentin, inoltre, “dovremmo intervenire dal punto di vista culturale fin dalla scuola, e perché no, anche da prima. Dovremmo intervenie anche sulla cultura medica perché io, e lo dico da disabile, sono stanca dell'arroganza dei camici bianchi”.

Alessandra Cattoi, assessora a Scuola, infanzia e pari opportunità, ha ricordato lo sviluppo, negli ultimi 10 anni, dei servizi cittadini di promozione e inclusione sociale, portando qualche dato sulla situazione attuale: “Nella scuola dell'infanzia su 34 mila bambini ne abbiamo 1000 con disabilità, di questi 188 sono autistici. E' una percentuale elevata, che rappresenta quasi il 20% dei bambini disabili. Le insegnanti di sostegno sono 1169. Nei nidi, invece, su 21 mila iscritti ci sono 193 bambini diasbili, di cui 10 sono autistici. Il personale dedicati ai bambini con disabilità conta 293 unità. Il rapporto è più di uno a uno, sono convinta che molti passi avanti siano stati compiuti”.

Flavia Barca, assessora alla cultura, ha portato i saluti del sindaco Ignazio Marino, e ha sottolineato come “la cultura spesso significhi vicinanza, perché spesso ci toglie la paura di quello che non conosciamo. E' un elemento strategico per farci sentire tutti più vicini, il che è molto importante in un momento così difficile per il Paese e per la città. L'importanza della vicinanza e dell'integrazione è uno dei messaggi più importanti che noi amministratori dobbiamo dare”. (Elisa Manici)

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