Novità della Fondazione Oltre il Labirinto
La Prima comunione va oltre il labirinto
Sul foglio bianco c'è la fotografia dello stesso sacerdote che c'è sull'altare; poi, sotto, l'immagine dell'ostia che stanno per ricevere per la prima volta e sotto ancora un altro disegno, quello di una casa, alla quale tutti faranno ritorno dopo la giornata di grande festa. Per Federica, Giampietro e Ottavio, tre bambini autistici che ieri hanno ricevuto la Prima Comunione nella chiesetta della Madonnetta sulla riva dello Storga, tutto è semplice e vero. Lo sono le immagini da sfogliare che spiegano senza parole il Sacramento ricevuto, il calore delle famiglie, i tempi della cerimonia scanditi per loro e la messa celebrata dal parroco di Santa Maria del Rovere, don Adelino Bortoluzzi.
Il tempietto della Madonnetta sorge in mezzo a un nido di verde, a due passi dalla città e ieri mattina ha aperto per la prima volta le porte a due bambini trevigiani e una bambina della provincia di Padova, autistici, per dar loro la possibilità di ricevere la Prima Comunione senza far troppa strada. Diversamente avrebbero ricevuto il sacramento a San Giovanni Rotondo, in Puglia, nella basilica dove si venera Padre Pio, durante una cerimonia particolare che si celebra una volta all'anno. E invece nella chiesetta sulle rive dello Storga insieme a loro ci sono le mamme, i papà, nonni e zii. Ma in questo giorno speciale, tra i banchi c'è pure uno psicologo, che all'occorrenza, mostrando foto e immagini, prende per mano i piccoli comunicandi e spiega passo dopo passo quel che stanno vivendo. Una naturalezza, che per i genitori della Fondazione «Oltre il labirinto», associazione nata a Treviso e da anni in prima linea sul fronte dell'autismo a livello nazionale , diventa segno tangibile di integrazione civile, oltre che di credo religioso. Tanto più dopo quanto accaduto pochi giorni fa a Napoli, dove un sacerdote si è rifiutato di far svolgere il corso di Prima Comunione a un bambino autistico, invitando la famiglia a inserirlo in una comunità religiosa: il ragazzino è stato però accolto, dopo il clamore suscitato dal caso, in un'altra parrocchia: «Un contesto di accoglienza è segno tangibile di una comunione vera, di un vivere sociale più umano. Come queste famiglie che si sono messe insieme, creando una rete di solidarietà per sostenersi e per sostenere i loro figli», ha detto il parroco don Adelino che ha accolto la proposta dei genitori della fondazione per l'autismo di celebrare il sacramento insieme in città in un luogo sereno e accogliente. Così per Federica, Giampietro e Ottavio il giorno della Prima comunione è arrivato nel tempietto della Madonnetta, la chiesetta sorta in una riva da sogno dopo l'incubo della guerra per ricordare 126 bambini morti durante le varie incursioni aeree su Treviso il venerdì santo del 7 aprile '44. Meno strada certo rispetto a San Giovanni Rotondo, anche se qualche genitore non ha nascosto lo stupore per una una coincidenza che con i chilometri ha ben poco a che fare: «I nostri figli ricevono la comunione lo stesso giorno dell'anniversario della beatificazione di Padre Pio».