Vaccino, nel Lazio avanti le disabilità gravissime. "Le altre regioni prendano esempio"

Dopo ripetuti appelli e interlocuzioni tra rappresentanti delle associazioni e uffici regionali, arriva la notizia: chiamata diretta della Asl o del centro per tutti i "gravissimi". Rientrano nella categoria anche autismo e disabilità intellettive, purché gravi. Vaccino anche per i caregiver principali e, nel caso di under 16, per tutti i conviventi
 
di Chiara Ludovisi

ROMA. Non più escluse né dimenticate: le persone con gravissime disabilità riceveranno il vaccino anti-Covid, come pure i loro caregiver. Da domani le Asl e i centri di riferimento li contatteranno, per prendere appuntamento e programmare la somministrazione, che potrà avvenire anche tramite i medici di famiglia. Fa un passo da gigante, la regione Lazio, accogliendo le richieste che da tempo e a più voci venivano rivolte da associazioni e famiglie. Ieri pomeriggio la Direzione regionale Salute ha trasmesso la comunicazione alle Asl e alle aziende ospedaliere, con oggetto "Ulteriori indicazioni ad interim per la vaccinazione anti SARS-CoV-2: disabili gravissimi ai sensi del Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 26 settembre 2016 (GU n 280 del 30/11/2016)". Qui si ricorda che "con nota prot. 192071 del 02.03.2021 sono state fornite ulteriori indicazioni in merito alla vaccinazione dei soggetti over 16 anni sottoposti a ventilazione meccanica assistita seguiti in assistenza domiciliare integrata e dei rispettivi genitori/caregivers indipendentemente dall'età dell'assistito".

E rispetto a quel primo "passo avanti", si compie questo secondo passo, più consistente e decisivo, molto atteso dalle famiglie: "Stante l'attuale disponibilità di dosi", si dispone infatti "l'accesso alla vaccinazione delle persone con disabilità gravissima, così come individuate dal decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 26 settembre 2016 (GU n 280 del 30/11/2016)". E si elencano le diverse condizioni incluse in questa categoria: tra queste, i disturbi dello spettro autistico e il ritardo mentale, purché riconosciuti come gravi.

Non solo: "La vaccinazione, relativamente ai pazienti con le condizioni sopra-elencate, deve essere garantita anche al caregiver principale. Per le persone di età inferiore a 16 anni è prevista la vaccinazione dei genitori, caregivers e conviventi. Questi ultimi potranno prenotare la propria vaccinazione attraverso il numero dedicato 06.164161841".

Per quanto riguarda procedure e modalità, "tali soggetti, ove non già prenotati, accedono alla vaccinazione con farmaci a mRNA, attraverso la chiamata diretta e attiva da parte delle ASL competenti per territorio - che potranno fornire la vaccinazione anche con il coinvolgimento del medico di medicina generale, dell'ADI e/o delle USCAR - oppure attraverso la chiamata diretta ed attiva del Centro di riferimento (ASL/AQUIAO) che li ha in carico per la specifica patologia".

Barbieri: "Ora piena priorità sia inserita nel piano vaccinale"
Plaude ma rilancia, Pietro Barbieri, tra i primi a chiedere priorità per le persone con disabilità nell'accesso al vaccino: "La regione Lazio è la prima a porsi nell'ottica di prenotare le vaccinazioni per persone con disabilità gravissime. Sarà poi compito delle associazioni riuscire a garantire tutte le persone in condizioni di gravità ( in base all'art. 3 comma 3 della legge 104)". Ora, però, occorre che il passo sia compiuto a livello nazionale: "Nel Piano vaccinale non c'è alcun riferimento, la regione Lazio è andata più avanti. Ora però occorre modificarlo, il piano vaccinale, per inserire una piena priorità, che attualmente non c'è". Da ultimo, "questa decisione della regione Lazio segna una sconfitta per tutti quelli che chiedevano la priorità per altre categorie (avvocati, lavoratori ecc) per esigenze produttive ed economiche, con discorsi che ci riportavano indietro fino alla parte peggiore del '900. Per fortuna c'è chi tiene la giusta direzione e lo sta dimostrando".

Le associazioni: "Con il gioco di squadra, abbiamo vinto"
Esultano le associazioni, in testa Angsa Lazio e Oltre lo sguardo onlus: "Dal 3 dicembre la voce di Pietro Vittorio Barbieri non ha cessato mai di dirlo: priorità vaccinazioni per i disabili gravissimi!
A volte il silenzio è stato assordante, ma non abbiamo mai smesso di 'urlare' quanto fosse discriminante e anticostituzionale ciò che stava avvenendo - ricordano in un comunicato congiunto Stefania Stellino ed Elena Improta - A seguito di vari appelli di mamme caregiver e della partecipazione ad alcune trasmissioni televisive, siamo stati contattati dalla consigliera Chiara Colosimo della regione Lazio per capire quali criteri oggettivi utilizzare per ampliare la platea degli aventi diritto alla vaccinazione per i più fragili. Abbiamo allora suggerito di utilizzare i criteri già individuati dal decreto del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 26/09/2016 (GU n 280 del 30/11/2016), che includono tra gli altri alla lettera 'g' dell'art.3 ( 'persone con gravissima disabilità comportamentale dello spettro autistico ascritta al livello 3 della classificazione del DSM-5) e alla lettera 'h' ('persone con diagnosi di ritardo mentale grave o profondo secondo classificazione Dsm-5'. Grazie ad un lavoro di squadra fatto con anche l'impegno di "Oltre lo sguardo" di Elena Improta, la direzione regionale Salute e integrazione socio-sanitaria ha appena preso questa importante decisione, che rappresenta una grande vittoria per tutti noi e per le nostre famiglie".

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