Senza prove non è terapia

Se a disturbare gli ambienti psicoanalitici italiani è stato il tono "aggressivo", più che il merito del mio articolo sui danni che gli psicoanalisti francesi stanno provocando ai bambini con disturbi autistici e ai loro genitori, mi dispiace. Però il problema sollevato rimane in tutta la sua drammaticità. Gli psicoanalisti non hanno prove a conferma delle loro teorie sulle cause dell'autismo, e soprattutto che i loro criteri diagnostici e trattamenti sono altrettanto o più efficaci di quelli cognitivo-comportamentali che danno luogo a risultati quantificabili. E se, di fronte a patologie gravi e con quadri clinici definiti, come l'autismo, essi si mettono a raccontare aneddoti (esperienze personali di guarigioni), invece di portare prove cliniche ottenute sulla base di sperimentazioni controllate, agiscono scorrettamente. E anche in modo non etico. Come già nel 2007 denunciava il Comité consultatif national d'éthique pour les sciences de la vie! et de la santé, cioè il comitato nazionale di bioetica francese, nell'Avis n. 102 «Sur la situation en France des personnes, enfants et adultes, atteintes d'autisme». Non è corretto nemmeno dire che siccome non si conosce la causa dell'autismo allora si deve essere «pluralisti». Il pluralismo già connota la ricerca scientifica sull'autismo e la causa non si conosce perché sono implicate molteplici cause (non a caso si parla di disturbi dello spettro autistico). Comunque si sa con certezza che fattori genetici e ambientali concorrono in modi complessi a determinare anomalie a livello di sviluppo della connettività in alcune aree del cervello, in particolare quelle che elaborano le relazioni psicologiche interpersonali. Non mi è chiaro perché si sia voluto fraintendere una critica all'influenza e ai danni che la psicoanalisi lacaniana ha provocato in Francia con un attacco alla psicoanalisi in generale. E a cosa mirasse il "manifesto" in difesa della psicoanalisi, sottoscritto da Stefano Bolognini, Simona Argentieri, Antonio Di Ciaccia e Luigi Zoja, che la butta in filosofia. Sarà anche stata una trovata giornalistica, ma come difesa è poco avveduta. Intanto perché, proprio sul versante epistemologico, Alan Sokal ha dimostrato che Lacan era un impostore (Imposture intellettuali. Quale deve essere il rapporto tra filosofia e scienza, Garzanti, 1999). Inoltre sostenere che la psicoanalisi è una «scienza a statuto speciale» significa dire che è una pseudoscienza, come illustra l'importante clinico e metodologo della Emory University Scott O. Lilienfeld nei suoi Dieci comandamenti per aiutare gli studenti di psicologia a distinguere la scienza dalla pseudoscienza (su psychologicalscience! .org: http://bit.ly/Awq1qm). Una teoria e un trattamento o hanno una base scientifica o non ce l'hanno: tertium non datur. Lo "statuto speciale" è un tipico argomento invocato da omeopati, astrologi, erboristi eccetera. In effetti, gli psicoanalisti che trattano persone con disturbi dello spettro autistico sulla base di teorie sbagliate e senza prove di efficacia non agiscono diversamente da un medico omeopata che pretenda di curare una grave infezione batterica senza usare gli antibiotici e con le sue pozioni di acqua distillata. Con la differenza che contro l'infezione batterica il paziente può sperare in una risposta immunitaria, mentre un bambino autistico non ha alcuna risorsa spontanea di autocura. Ci si può chiedere, allora, se la levata di scudi di quattro capiscuola non serva a sostenere qualche altra manovra. Perché una parte degli psicoanalisti si è rivolta alla politica per contrastare la diffusione e l'uso della Linea guida «Il trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e negli adolescenti», promossa dall'Istituto superiore di sanità. Manco a dirlo ha trovato ascolto presso un gruppo di parlamentari, tra cui Paola Binetti, che, trattandosi di una ghiotta occasione per attaccare la scienza, subito si sono attivati. Un allarmato appello perché per l'ennesima volta, in Italia, la scienza non venga "mortificata" è stato lanciato da alcune associazioni di familiari di bambini autistici e dalla Società italiana di neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza. Può essere sottoscritto qui: http://fantasiautismo.org.

Condividi su Facebook