Autismo, a Salerno si apre "una breccia"

SALERNO. «Siamo totalmente aperti al territorio, all’Università e speriamo di riuscire a costruire una rete di volontariato a supporto di questa grande struttura che è una risorsa per questo territorio e per il sud Italia in generale». Con quest’auspicio, ieri mattina, il presidente della onlus “Una breccia nel muro” Alberto Zuliani all’inaugurazione del centro di cura per i bambini autistici realizzato in collaborazione con l’Ospedale Bambin Gesù di Roma nei pressi dell’ex Pastificio Amato a Mercatello a cui hanno preso parte il vescovo Monsignor Luigi Moretti, il primo cittadino Vincenzo De Luca, il responsabile di Neuropsichiatria infantile dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù Stefano Vicari ed il responsabile rete per il sud di Vodafone Italia Giacomo D’Amato. Undici mesi di lavori e già 22 bambini in cura, pronti ad accoglierne fino a 60 prenotazioni da diverse regioni d’Italia. «Il centro - ha detto De Luca - sarà uno dei punti di eccellenza della nostra città, di cui essere orgogliosi. Questo luogo di formazione e di cura costituirà un aiuto e un punto di riferimento fondamentale per le famiglie dei bimbi malati. Una volta di più il Comune di Salerno interviene concretamente a sostegno delle famiglie e delle persone in difficoltà. La nascita di questo centro è un virtuoso esempio di collaborazione tra imprese e istituzioni. Su questi temi, soprattutto nei momenti di crisi, bisognerebbe restare unite i anche se non sempre ci riusciamo». Si tratta di un centro, realizzato grazie al sostegno della Fondazione Vodafone Italia, Enelcuore, Carisal e la Fondazione Banca nazionale del lavoro, dedicato alla diagnosi precoce e al trattamento di bambini autistici dai 2 ai 14 anni sui quali si interviene con terapie intensive e prolungate in cui è determinante anche l’apporto delle famiglie alle quali il primo cittadino ha assicurato vicinanza. «Le famiglie dei bambini che saranno curati qui a Salerno - ha detto - troveranno nella città assistenza. È un sistema virtuoso importante che intendiamo migliorare sempre». Proprio sui valori di prossimità e solidarietà ha insistito il vescovo Moretti: «In un momento in cui le famiglie si chiudono - ha osservato - a Salerno si inverte una tendenza che impoverisce tutti. Questo è un segno di grande civiltà che deve essere da esempio». Una realtà che si prepara ad accogliere anche il mondo della formazione e l’Università: «Oggi inizia un’avventura che vogliamo replicare in altre due realtà territoriali - ha annunciato Zuliani - una nel Nord e un’altra ancora nel Mezzogiorno. Cominciare è importante ma per poter andare avanti, il territorio deve farla sua: i cittadini, le istituzioni sanitarie, quelle scolastiche, le altre realtà di volontariato, l’imprenditoria locale, tutti devono dare il proprio sostegno convinto per garantire ai bambini autistici il diritto a cure efficaci. E poi questo potrà essere un luogo di formazione per terapisti, insegnanti e Aec e un’opportunità di tirocinio per studenti e specializzandi dell’Università di Salerno e di altre università della regione Campania e di quelle vicine».

di Carmen Incisivo

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