Istruzione Il decreto del Governo: al sostegno un quarto dei fondi

ROMA. Su 400 milioni stanziati per il decreto scuola, 107 andranno alle stabilizzazioni LA PROPOSTA DI OLIVA «Sul sostegno meglio centri territoriali per l'integrazione con personale specializzato che assegni le risorse e controlli le soluzioni»
Eugenio Bruno ROMA Più di un quarto delle risorse stanziate per il decreto scuola sarà assorbito dalla stabilizzazione di 26mila docenti di sostegno in tre anni. Su un plafond di 400 milioni destinati all'intero provvedimento, circa 107 serviranno, a regime (nel 2017), al rafforzamento degli insegnanti destinati agli alunni con disabilità. La stima è contenuta nella relazione tecnica alla bozza di decreto approvato lunedì dal Consiglio dei ministri. Fino a ieri sera infatti il testo definitivo del Dl non era ancora pronto. Anche se si tratta di cattedre finora coperte con supplenze fino alla fine delle attività didattiche un esborso aggiuntivo per le stabilizzazioni va comunque messo in conto. Più nel dettaglio, 147 milioni serviranno a pagare ai 26mila diretti interessati le mensilità di luglio e agosto, che finora non hanno percepito avendo un contratto in scadenza al 30 giugno di ogni anno. Contemporaneamente però, sempre nel 2017, lo Stato risparmierà 52 milioni per la mancata corresponsione dell'Aspi che gli stessi professori avrebbero ricevuto nei due mesi estivi. Di fatto l'erario spenderà 95 milioni. Ma, aggiungendo i 12,6 milioni per gli scatti di anzianità, il saldo netto da finanziare risalirà ai 107 milioni di cui sopra. Anche se l'impatto sull'indebitamento sarà di 57 milioni. Con tali risorse verrà garantito un insegnante stabile a circa 52mila studenti disabili. Su una popolazione complessiva di allievi con difficoltà che ha ormai superato le 200mila unità. Nel commentare le scelte del governo, Attilio Oliva, ricorda come l'Italia sia stata «tra i primi Paesi ad attuare l'integrazione degli alunni con disabilità nelle classi regolari secondo un modello innovativo poi seguito da molti Paesi europei». Al tempo stesso, il presidente dell'associazione Treellle - che nel 2011 ha realizzato insieme alla fondazione Agnelli e alla Caritas un interessante rapporto sugli alunni con disabilità - fa notare come nell'ultimo decennio si «stia assistendo a un allargamento strisciante del numero dei cosiddetti disabili rispetto a quanto previsto dalla legge 104 del 1992». A tal proposito, Oliva evidenzia che le «disabilità non sono tutte uguali: secondo la tipologia dell'Ocse possono essere "disabilità" con serie patologie organiche, meno gravi "difficoltà" emotive o comportamentali oppure "svantaggi" di origine economico-sociale. E la certificazione di disabilità - aggiunge - è riconosciuta spesso a tutti questi tipi di difficoltà, con una meccanica assegnazione delle ore di sostegno». Ma così facendo, spiega, l'attuale sistema risulta «molto costoso, visto che coinvolge circa 100mila insegnanti di sostegno, poco trasparente, per l'allargamento strisciante dei soggetti assistiti, e poco intelligente, perché fondato solo sul rigido binomio disabilità certificata=insegnante di sostegno». Riprendendo la proposta chiave del rapporto citato, per Oliva «sarebbe più opportuno pensare a nuovi centri per l'integrazione a livello territoriale con personale ad alta specializzazione che esamini progetti di sostegno personalizzati presentati dalle scuole, assegni di volta in volta le risorse finanziarie, professionali e tecnologiche necessarie e infine verifichi l'efficacia delle soluzioni adottate: così probabilmente si spenderebbe meno e il sostegno sarebbe più intelligente e mirato».

Condividi su Facebook