Pensioni, deroghe alla riforma: "Il governo dimentica i disabili"

Affari Italiani del 13-02-2012

Pensioni, deroghe alla riforma: "Il governo dimentica i disabili"

Direttore Perrino, Le sarei grata se rendesse pubblica questa lettera aperta al Presidente Monti, per sensibilizzare la Sua attenzione sul tema della disabilità in riferimento al decreto "Salva Italia".

Lettera aperta al premier Monti

Buonasera Signor Presidente, mi chiamo Giovanna Donnarumma, Le scrivo da Salerno nella speranza, purtroppo ormai vana, di dare voce al grido silenzioso di chi non viene mai tenuto in considerazione dalle Istituzioni. Nell’ambito della Sua manovra il tema della disabilità non viene per nulla preso in considerazione, benché si faccia un gran parlare di aiuti alle famiglie…
Le famiglie che assistono un disabile al 100% non costituiscono nuclei familiari bisognosi di sostegno? A tal proposito Le scrivo circa la riforma delle pensioni a causa della quale mio padre, genitore di un ragazzo disabile al 100% (il mio adorato fratello) è entrato in depressione. Mio padre, lavoratore del comparto scuola, si trova in esonero dal servizio per assistenza a mio fratello e sarebbe dovuto andare in pensione nel 2012 con 40 anni di contributi maturati al 31 agosto 2012, ora non potrà più farlo.
Vorrei destare la Sua personale attenzione sul dramma di genitori di ragazzi, ormai donne e uomini, affetti da disabilità gravissime che non trovano nessuna deroga all’interno di questo vortice di norme e penalità.
Ebbene, nell’ambito della Sua manovra nell’articolo 24 al comma 14 lettere a e seguenti sono previste delle deroghe per le persone che si trovavano a prestare attività di volontariato alla data del 31-10-11. Ho sollecitato l'Onorevole Ghizzoni (PD) e la Senatrice Bastico (PD), al fine di ottenere un'estensione di queste deroghe anche per i genitori che si trovavano in esonero dal servizio per assistere i figli affetti da grave disabilità alla data del 31-10-11.
Ebbene, ho ottenuto immediatamnte riscontro e disponibilità da entrambe le suddette parlamentari, che hanno ritenuto questa estensione un atto di giustizia; la Senatrice Bastico ha presentato il seguente emendamento alle commissioni congiunte "Affari Costituzionali" e "Bilancio":

"6.63- a firma Bastico sui requisiti per il pensionamento per coloro che hanno in corso l’istituto dell’esonero dal servizio per assistere figli con disabilita’ grave. E’ riferito all’art.6. Recita:
Dopo il comma 2- sexsies aggiungere i seguenti:
“2-septies. All’art.24, comma 14, alinea, del decreto-legge 6 dicembre 2011,n.201, convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n.214, dopo la lettera e) e’ aggiunta la seguente:
” e-bis) ai lavoratori che alla data del 31 ottobre 2011 hanno in corso l’istituto dell’esonero dal servizio per assistere figli con disabilita’ grave di cui all’articolo 42, comma 5, del decreto- legge 26 marzo 2001, n.151, che maturino i requisiti del quarantennio contributivo entro il biennio di permesso retribuito di cui alle norme citate.”
Segue la copertura finanziaria."
Tale emendamento è stato accantonato e si attende che venga dicusso in commissioni congiunte "Affari Costituzionali" e "Bilancio" lunedì 13 o martedì 14 febbraio.
Come si può non approvare un emendamento di questo genere? Credo che le persone che si trovano attualmente in esonero dal servizio per assistenza ai figli affetti da grave disabilità che avrebbero maturato il quarantennio contributivo nei prossimi mesi siano oggettivamente pochissime e ritengo profondamente iniquo non prendere in considerazione le necessità di soggetti già tanto discriminati da questa società. Tra l’altro tali soggetti rientrerebbero nel numero, già previsto dalla norma, di 50000 unità, senza ulteriori aggravi di spesa. Sottolineo che i ragazzi disabili necessitano di assistenza continua, morale e materiale e che la disabilità è un tema spesso dimenticato dalle istituzioni italiane. Si parla tanto di agevolazioni ed “aiuti” alle famiglie, ma la disperazione che viene vissuta quotidianamente nelle case in cui risiedono disabili non viene mai presa in considerazione.
Il Suo decreto, di cui all’articolo 14, privilegia e mantiene i vecchi requisiti in termini di maturazione dei requisiti pensionistici per i lavoratori che stiano prestando opera di volontariato, ma un genitore di un disabile presta tale servizio 24 ore su 24 per tutta la vita, con l’aggravante della sofferenza e frustrazione del non poter “guarire” ma solo alleviare il dolore del figlio. Non si chiede la luna, nè un privilegio, ma un po' di sana giustizia sociale, per coloro i quali hanno già subìto una grave ingiustizia dalla vita stessa.
Io sono una giovane laureata in ingegneria col massimo dei voti ed attualmente sono una dottoranda di ricerca presso l’Università degli studi di Salerno con borsa di studio; il rientro in servizio di mio padre mi costringerebbe a lasciare la mia attività (anche mia madre è invalida e non può badare da sola a mio fratello). La mia famiglia, come tutte quelle nella mia situazione, si sacrifica da anni per garantire l’assistenza e l’amore di cui necessita a mio fratello (ho lasciato, tra l’altro, l’università per 3 anni per assisterlo); non ritiene che meritiamo un po' di attenzione?
A questo proposito La invito a leggere un bellissimo articolo pubblicato il 9 febbraio sul Corriere della sera a firma di Gian Antonio Stella, dal titolo "I disabili (veri) dimenticati dallo Stato". Nell'attesa e nella speranza di un riscontro La saluto distintamente e Le auguro buon lavoro.
Mi auguro che il Presidente Monti legga questa lettera e trovi una soluzione a queste problematiche.
Ringrazio Lei Direttore Perrino e confido nella Sua disponibilità.

Cordialmente,
Giovanna Donnarumma

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