Una "fattoria sociale" ospiterą pazienti autistici

PIOBESI. Nascerà a Piobesi una «farm community» riabilitativa, ovvero una fattoria sociale che, grazie ai suoi spazi e al legame stretto con la natura e i cicli delle stagioni, offrirà un contesto di vita adeguato a persone affette da autismo.

Lo ha annunciato la direzione del Centro di riabilitazione Ferrero di Alba, durante il convegno «L'intervento abilitativo nell'autismo in età adulta» che ha visto l'intervento di alcuni tra i più autorevoli studiosi italiani di questo disturbo che colpisce i maschi in misura 3-4 volte superiore alle femmine. «Nonostante le difficoltà e le incertezze che sta vivendo il settore socio-assistenziale, abbiamo deciso di investire su una nuova struttura in grado di offrire assistenza all'avanguardia ai pazienti autistici adulti» spiega l'amministratore unico del Centro Ferrero, Margherita Artusio.

I posti disponibili saranno venti, il luogo scelto è l'ex Casa Amica di Piobesi: lì, a due passi dal centro del paese e al tempo stesso in un'area tranquilla e aperta alla campagna circostante, da metà marzo sarà trasferita l'attività di Villa Ottavia, la comunità alloggio di Castiglione Falletto che già da tempo ospita nove pazienti autistici di età compresa tra i 20 e i 40 anni. «La nuova struttura - dice Alberto Paudice, direttore sanitario del Centro - consentirà di compiere un salto di qualità nella direzione di realizzare un ambiente che stimoli maggiormente le capacità sociali, emotive, cognitive all'interno di un contesto di vita quotidiana che integri i vari momenti di lavoro, riposo, svago, creatività. La possibilità di trasferirsi in una struttura nei dintorni di Alba in territorio collinare, con annesso ampio terreno e spazio interno per laboratori, ci permetterà di indirizzarci verso il modello della farm community». E aggiunge: «L'attività agricola e dei vari laboratori deve superare la logica della riabilitazione, per una idea di abilitazione nella vita quotidiana».

Parallelamente saranno attivati, in funzione dei bisogni e delle problematiche individuali, degli specifici percorsi relazionali, comunicativi, cognitivi. Inoltre, il radicamento sul territorio della struttura e i contatti con le varie realtà sociali ed economiche consentirà il coinvolgimento di varie persone, anche come volontari. Per questo, a breve il progetto sarà presentato alla popolazione di Piobesi per iniziare subito un dialogo diretto e costruttivo.

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