Il welfare sotto le bombe

Siamo in trincea, anzi forse dobbiamo trovare prima di tutto un rifugio antiaereo. Fare scorte, ridurre al minimo i consumi, ripensare in termini francescani il nostro stile di vita. Accontentarci dei farmaci generici anche se uno specifico medicinale, frutto di una ricerca più recente e non solo di pubblicità aziendale, potrebbe aiutarci a star meglio. Riparare con cura le carrozzine, centellinare i cateteri e i sondini, alzarsi dal letto proprio se ne abbiamo bisogno. Nascondere il denaro che abbiamo in banca sotto il mattone, altrimenti siamo tagliati fuori dai servizi. Intestare la casa al gatto. Insomma, se possibile, sparire per qualche tempo. O farsi ricoverare. Diventare poveri il più presto possibile, così almeno qualcosa forse ci verrà elargito dal solidarismo compassionevole.

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