Ferie imposte, sorveglianza di altre classi: la vita difficile dell'insegnante precario di sostegno

In una lettera a Superabile, Maria Anna, docente di sostegno, denuncia che l'interesse dell'allievo è in secondo piano. Il giurista Nocera: "Il giorno libero va fissato nel Piano educativo individualizzato con riguardo all'esclusivo interesse dell'alunno"

ROMA. Situazioni paradossali, che si traducono in disperazione quotidiana per famiglie e alunni con disabilità e in rabbia del personale docente. Sono quelle che si registrano su e giù per l’Italia, che raccontano come il diritto allo studio sia possibile, per chi vive situazioni di difficoltà, “solo se sono le famiglie a tutelare i propri figli”, altrimenti “nessuno ne avrà mai considerazione”. Le parole amare sono della signora Maria Anna, insegnante di sostegno presso una scuola primaria. “Ho un contratto a tempo determinato con chiamata dal provveditorato dal 10/09/2012 fino al 30/06/2013 – racconta Maria Anna in una lettera alla redazione di Superabile –. Sabato la segreteria della mia scuola mi ha riferito che io e le altre colleghe con contratto a tempo determinato dovremo prenderci le ferie durante l'anno scolastico perché altrimenti non ci saranno pagate. Mi chiedo - prosegue Maria Anna - dove vanno a finire i diritti dei bambini e dei loro genitori che si vedono tolte delle ore annuali perché l'insegnante va in ferie…E le famiglie ne sono informate?”.

Ma c’è dell’altro. “Quando un insegnante manca, alcuni dirigenti chiedono all'insegnante che è in classe con la docente di sostegno di fare supplenza alla classe senza insegnante, come se le due fossero in compresenza: ovviamente il sostegno non è sostituito”.
Maria Anna denuncia anche quella che definisce “un’altra assurdità: per quanto dovremmo poter gestire i nostri orari curriculari tenendo conto delle esigenze dell'alunno, ci viene chiesto di prendere come giorno libero una giornata che faccia comodo alla scuola, così come per esempio entrare qualche volta alla seconda ora (non fare le prime ore della giornata non è producente) o avere ore buco nella giornata. Purtroppo – conclude amaramente l’insegnante - se non sono le famiglie a tutelare i propri figli nessuno ne avrà mai considerazione”.

Sulle questioni sollevate dalla docente abbiamo sentito il parere di Salvatore Nocera, giurista vicepresidente dalla Federazione per il superamento dell’handicap e membro dell’Osservatorio sull’integrazione scolastica del ministero dell’Istruzione, che proprio di recente ha formulato un quesito al Miur in merito all’obbligo di ferie imposto al docente di sostegno precario: ancora nessuna risposta ha ricevuto. “Quanto all'obbligo di fissare di volta in volta il giorno libero a seconda delle esigenze della scuola – afferma Nocera - ciò è scorretto, poiché l'orario va fissato nel Pei (Piano educativo individualizzato) con riguardo all'esclusivo interesse dell'alunno”.
Quanto allo spostamento del collega curricolare o dello stesso docente di sostegno per supplenze in altre classi, “esso è illegittimo come da apposita nota ministeriale, scaricabile nella sezione Schede normative dal sito http://www.aipd.it/.

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