In barca a vela per combattere l'autismo

Si chiama Matchless lo splendido veliero famoso per aver ospitato personaggi come i Kennedy e Roosvelt. Varato nel 1982 su progetto di Ron Holland, dopo una brillante carriera come barca da regata, viene riprogettata da John Munford e si trasforma in barca da crociera: 21 metri, 10 posti letto. Integralmente ristrutturata fra il 2004 e il 2006 ora fa base in Veneto, a San Giorgio di Nogaro, dove ha trovato una nuova missione sociale: essere la nave pilota per tanti ragazzi autistici. Spesso isolati in un mondo tutto loro, sensibili e delicati nei confronti di forti rumori, emozioni, novità hanno trovato nel silenzio e nel blu del mare una finestra aperta a cui affacciarsi e condividere un'esperienza magica. Il progetto è della Fondazione Oltre Il Labirinto di Treviso presieduta da Alberto Cais ma i partecipanti, in tutto 16, provengono anche dal Friuli Venezia Giulia, Lombardia e Puglia. Cinque le uscite finora svolte con persone autistiche di età comprese tra i 5 e i 19 anni. A condurre il veliero l'equipaggio composto da Elisabetta Agnoli e Giorgio Sabbadin, punti di riferimento autorevoli e simpatici per i giovani "marinai" che non sono stati abbondatati a loro stessi, poiché il tutto gode della supervisione dello psicologo esperto di autismo Stefano Castiglione. Ad ogni uscita è corrisposto un incontro preparatorio a terra.
Racconta il direttore generale Mario Paganessi: "Tutti i ragazzi hanno mostrato apprezzamento e coinvolgimento alle attività in mare e in porto. In barca si sono rilassati e hanno partecipato, in base anche al loro grado di abilità, alle attività di bordo". Già dalla seconda uscita hanno rivelato una inaspettata padronanza e scioltezza su un mezzo prima di allora misterioso. "Si sono proprio divertiti nel “condurre” la barca" aggiunge Paganessi che precisa come questa esperienza pilota, che verrà certamente riproposta l'anno prossimo, risulta applicata con successo Oltreoceano, ma da noi rimane isolata.
Eppure i risultati ci sono e grande è stato l'entusiasmo delle famiglie, coinvolte con mamme, papà e fratelli in un viaggio emozionante, per alcuni durante un paio di giorni. Su tutti è prevalso in questi ragazzi - che devono affrontare tanti ostacoli nella vita - il senso di felicità e libertà che solo il mare può regalare.
Laura Simeoni

Condividi su Facebook