Controlli straordinari sull'invaliditā: audizione della Fish in Senato

ROMA. Costi elevati, molti disagi, scarsissimi risultati: è questo il bilancio dei piani straordinari di verifica dell’invalidità avviato nel 2009 e gestito, in gran parte, dall’Inps. Un bilancio contenuto nel promemoria depositato ieri in Senato dalla Fish, convocata in audizione dalla Commissione XI (Lavoro, previdenza sociale). Presso la Commissione è infatti n corso un’attività di indagine conoscitiva sulle procedure di accertamento delle minorazioni civili, ai fini del riconoscimento dell’invalidità civile e delle indennità di accompagnamento, “con particolare riguardo alla verifica dei presupposti sanitari per le persone affette da malattie cronico-degenerative allo stato iniziale della patologia”. Un’indagine avviata anche in seguito alle proteste delle associazioni, tra cui la Fish, che in più occasione hanno denunciato le modalità e i disagi che questo sistema di accertamento sta procurando agli utenti.

“Non vi sono stati effettivi interventi di reale semplificazione dei momenti accertativi – riferisce la Fish - che appaiono sproporzionati in quanto a risorse investite, sovraccarichi amministrativi, benefici indotti. I Cittadini con disabilità – continua - si trovano a dover ripetere, spesso immotivatamente, visite di accertamento per conservare i propri diritti o per accedere a benefici e prestazioni necessari alla loro condizione”. Eccessive, di conseguenza, anche le risorse investite: “Il numero di medici e di operatori pubblici coinvolti nei diversi momenti accertativi – denuncia la Fish - rappresenta un’ingente risorsa sottratta ad altre attività verosimilmente più necessarie alla salute delle persone”. All’elevato numero di controlli non ha corrisposto, poi, il risparmio di spesa auspicato: infatti, “dal 2009 al 2012 sono stati disposti 800.000 controlli su altrettante posizioni per verificare la sussistenza degli stati invalidanti. Tali Piani straordinari di verifica, il cui costo è elevatissimo, non hanno prodotto gli effetti sperati di risparmio. Sono stati invece causa di pesanti disagi per le persone con disabilità che, nella quasi totalità dei casi, si sono viste confermare le prestazioni precedentemente riconosciute”. Anziché produrre benefici per le casse dello Stato, il piano straordinario ha procurato gravi disagi alle persone disabili e alle loro famiglie, causando il “rallentamento delle routinarie attività di accertamento degli stati invalidanti. Attualmente – riferisce la Fish - dalla domanda di accertamento alla concessione delle eventuali provvidenze economiche trascorrono mediamente 210 giorni, con frequenti punte sopra i 270 giorni”. Numerosi anche i contenzioni legati al sistema di accertamento, che “genera annualmente circa 120.000 ricorsi. Sono giacenti poco meno di 400.000 cause. L’INPS soccombe nel 57% dei casi. La situazione che ne deriva – conclude la Fish -impone un generale ripensamento sia dei criteri di accertamento che dell’intero sistema, non solo in direzione di una serrata semplificazione amministrativa”.
Clicca qui per leggere sul sito della Fish le Osservazioni depositate in Commissione

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