Autismo. Le vacanze al tempo della crisi

La Fondazione Bambini e Autismo onlus , oltre a erogare servizi sanitari per le persone con autismo, da alcuni anni ha istituito dei servizi definiti di “respiro” per le famiglie di queste persone in maniera che le stesse abbiano dei momenti di sosta nell’accudimento dei congiunti.

Per accudire una persona con autismo, secondo una recente indagine del Censis, occorrono ben 17,1 ore al giorno. Per questo la Fondazione non solo cura le persone con autismo, ma si prende cura anche di chi vive con loro per scongiurare la scelta ultimativa dell’istituzionalizzazione e permettere alla famiglia di reggere al carico dell’accudimento.

Questa estate sono previsti, oltre ai fine settimana a piccoli gruppi che vengono erogati tutto l’anno, anche tre settimane di vacanza e due punti gioco (attività diurna ludica per bambini e ragazzini). «La settimana – spiega una nota della fondazione - permette ai genitori di trascorrere sette giorni con la certezza che il loro figlio parteciperà ad attività diurne e residenziali gestite da personale competente appositamente formato sull’autismo e quindi potranno avere quella serenità per occuparsi di altri membri della famiglia o di loro stessi. Cose “normali” quindi che però sono quasi sempre precluse per la gravità della situazione».

La prima delle settimane vacanza è appena partita all’agriturismo alla Quercia di Pasiano di Pordenone, un agriturismo che fa parte del forum delle fattorie sociali ovvero quell’insieme di Fattorie che intendono da una parte favorire nella provincia di Pordenone lo sviluppo di percorsi terapeutici e riabilitativi e di integrazione sociale per le persone svantaggiate e dall’altra valorizzare le risorse agricole, ambientali e socio culturali del territorio. Anche le altre settimane si terranno nella stessa struttura in settimane diverse mentre i punti gioco, dedicati ai più piccoli si terranno a Villa Respiro come punto di aggregazione, ma avranno mete come il mare e strutture dedicate allo svago dei più piccoli.

«Naturalmente queste attività hanno dei costi che non tutte le famiglie sono in grado di sopportare – sottolinea la nota della Fondazione - vista la contingenza economica in cui ci troviamo e d’altro canto la Fondazione crede nella compartecipazione delle famiglie per dare agli utenti servizi di eccellenza. Sul fronte del sociale però le risorse sono scarse e quindi ogni anno è necessario richiedere fondi specifici per questo genere di progetti. Per quest’anno hanno risposto positivamente al progetto la Provincia di Pordenone e l’Associazione Unicredit FVG assieme alla Unicredit Fondation. Grazie a questa solidarietà la Fondazione sarà in grado di diminuire e nei casi più disagiati azzerare il contributo delle famiglie, mantenendo inalterato il progetto e aumentando le giornate di attività per rispondere concretamente ai bisogni espressi dalle famiglie».

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