Novità della Fondazione Oltre il Labirinto
Se i disabili diventano camerieri e cuochi
MESTRE. Questa è una storia di imprenditoria, di coraggio, di integrazione vera. Perché è la storia del progetto, che a breve diventerà realtà, pensato da Sandro e Mauro Coseani, vulcanici gestori della trattoria Valsugana di via Miranese a Chirignago: fare sì che due persone diversamente abili abbiano l'opportunità di lavorare all'interno del loro ristorante. Non è solo un bello slancio ma qualcosa di concreto, tanto che mercoledì è in programma un incontro con i responsabili delle Asl 12 e 13 per definire i dettagli dell'iniziativa. Il come, il quando si sapranno più avanti. Ora conta il cosa. Perché la sostanza è semplice: un locale considerato una delle eccellenze della ristorazione cittadina che decide di mettersi in gioco in un'iniziativa che ha l'obiettivo di una vera integrazione. «Questa idea è nata per caso – racconta Sandro Coseani – parlando con degli amici che, svolgendo altre professioni nella vita, sono impegnati nel fronte del volontariato ne! lla parrocchia di Santa Bertilla a Spinea. Lo stimolo che ci hanno dato non è stato inutile, fra pochi giorni avremo questo incontro con i responsabili delle due Asl. Quello che possiamo già dire è che tutto sarà fatto all'insegna della massima trasparenza, seguendo tutti i dettami della legge. Noi non sappiamo ancora quando inizieremo, sappiamo già però che sarà una grande emozione». Meta importante per gourmet nostrani e non, la Trattoria Valsugana si è guadagnata fama non solo per la sua attività di ristorazione ma anche per essere da sempre uno dei poli della vita sociale lungo la Miranese. Ora i fratelli Coseani, mestrini con origini friulane per parte di padre, sono pronti a questa sfida. Una l'hanno già vinta: quella di evitare il falso pietismo, visto che per tutta la chiacchierata la parola che ricorre di più è persone. «Crediamo sia opportuno che le due persone che saranno presenti alla Valsugana abbiamo la giusta formazione – racconta sempre Sandro, una di loro opererà in sala, l'altra lavorerà in cucina, collaborando con mio fratello Mauro. All'inizio il loro servizio dovrebbe essere di due serate al mese, probabilmente quelle legate a menù tematici, ma il segnale che vogliamo lanciare è importante: quello di una vera integrazione con queste persone che lavoreranno in piena autonomia». Un'idea semplice, che però piace molto, anzi moltissimo, a Leda Cossu, figura storica nel panorama cittadino, legata a realtà importanti come Venezia Ambiente e Movimento Handicap. «Non posso che congratularmi con chi ha avuto questa idea, sono stati davvero bravi – afferma – credetemi, alla fine i gestori del Valsugana usciranno molto arricchiti dal punto di vista umano da questa esperienza. E questa sarà una sensazione che non saranno solo loro a vivere, ma anche chi si recherà al ristorante. Le persone diversamente abili hanno una sensibilità speciale, che rende meraviglioso l'ambiente dove operano». Il progetto verrà definito nei prossimi giorni, quello che è certo è che si tratta di uno dei primi casi che abbinano ristorazione di alto livello a impegno solidale reale.
di Maurizio Toso