Autismo: a Modena progetti e interventi per 173 bambini

MODENA. Sono 173 i bambini e ragazzi con disturbi dello spettro autistico che frequentano le scuole della provincia di Modena. Dei progetti e degli interventi in atto negli istituti modenesi, in particolare nelle scuole d’infanzia, si parlerà sabato 19 maggio dalle 9 in poi al Multicentro educativo Memo in via Jacopo Barozzi 173, in un seminario aperto a insegnanti, educatori, operatori sociali e famiglie.

In particolare, a Modena sono 86 gli educatori e insegnanti di 5 scuole della provincia che negli ultimi due anni scolastici hanno partecipato a corsi di formazione sui disturbi dello spettro autistico nei bambini sotto i 6 anni: uno di livello base sul tema del gioco, l’altro di livello avanzato sulla comunicazione aumentativa, uno strumento utilizzato per migliorare le abilità e le capacità di persone con disturbi dello spettro autistico. Il progetto formativo, in fase sperimentale, ha coinvolto due nidi (Arcobaleno di Cognento e Azzurro di Castelnuovo Rangone) e tre scuole d’infanzia (san Giuseppe di Sozzigalli, Dante Alighieri di Modena e sant’Agostino di Sassuolo). Dopo una valutazione sui risultati, la formazione potrà essere estesa a insegnanti di altre scuole e utilizzata anche per intervenire su differenti disabilità.

I disturbi dello spettro autistico sono caratterizzati da comportamenti ripetitivi, problemi di interazione sociale, sviluppo alterato delle capacità di comunicazione e del gioco. Si va dalle forme più gravi, associate anche a ritardi cognitivi, a quelle più lievi come la “sindrome di Asperger”.

A livello nazionale si stima che le forme classiche di autismo colpiscano dalle 10 alle 13 persone su 10 mila, mentre se si considerano tutti i disturbi dello spettro autistico, includendo quindi anche le forme con sintomi più lievi o variabili, la stima sale a 40 o 50 casi ogni 10 mila persone. Nelle scuole statali dell’Emilia-Romagna, secondo i dati raccolti a febbraio 2012, gli alunni con diagnosi di autismo sono 1.160, un valore che rappresenta il 9,7% dei ragazzi disabili e lo 0,22% della popolazione scolastica. I dati modenesi parlano di 173 alunni in provincia: 24 alla scuola dell’infanzia, 73 alle elementari, 34 alle medie e 42 alle superiori.

Descritto in ogni ambiente sociale e in tutte le popolazioni, l’autismo si manifesta in prevalenza nei maschi, in misura da 3 a 4 volte superiore alle femmine. Può essere diagnosticato in modo attendibile per lo più entro il terzo anno d’età e, in alcuni casi, entro i 18 mesi. Di solito sono i genitori a notare per primi nei loro figli dei comportamenti insoliti, ma accanto alle famiglie occorre la presenza di altri soggetti in grado di fornire sostegno.

Il seminario di sabato è organizzato dal Multicentro educativo Memo del Comune in collaborazione con il Coordinamento pedagogico provinciale, il Centro per l’autismo dell’azienda Usl, l’Ufficio scolastico di ambito territoriale per la provincia di Modena e la Regione Emilia-Romagna. Interverranno i rappresentanti di Aut aut, associazione famiglie con portatori di autismo di Modena. Il materiale sarà disponibile on line sul sito di Memo (www.comune.modena.it/memo) e sul portale dedicato alla documentazione su disabilità e sostegno (www.integrazionedisabilita.it).

Sarà sede di attività ludiche, didattiche, riabilitative e un punto di riferimento per i familiari. Il progetto nasce dalla sinergia tra l’associazione, il Comune e l’Ausl

La ex scuola elementare di Cognento diventerà la casa di Aut aut Modena, l’associazione che riunisce famiglie con bimbi autistici. Vi si svolgeranno attività ludiche, didattiche e riabilitative per bambini e ragazzi che soffrono di questa complessa patologia, ma la struttura diventerà anche un luogo di ritrovo per i familiari e un punto di riferimento per coloro che si rapportano con l’autismo. Attraverso una delibera di Giunta presentata dall’assessorato al Patrimonio, il Comune di Modena, proprietario dell’immobile, ha concesso l’edificio in locazione all’associazione.

“Sta per arrivare a termine un importante percorso – afferma l’assessore al Patrimonio Fabio Poggi – che ha attivamente coinvolto diversi settori dell’Amministrazione comunale. Dopo diversi sopralluoghi, abbiamo cambiato la destinazione d’uso dell’edificio e frazionato l’area. Il progetto è già stato presentato ai cittadini della frazione di Cognento e a settembre, dopo i lavori di risistemazione, la struttura potrà essere consegnata all’associazione che sta facendo un lavoro prezioso per l’intera città”. A farsi carico delle spese di ristrutturazione dell’edificio di strada Contorno sarà Aut aut, che ne disporrà per 9 anni rinnovabili per altri 9, ma i costi dell’intervento sono stati scorporati dal canone di locazione e i lavori saranno condotti dai tecnici comunali.

“L’operazione restituisce alla città un edificio storico – sottolinea l’assessore all’Istruzione Adriana Querzè – che ha ospitato per cento anni una scuola elementare e ora viene riconsegnato alla frazione come luogo dove si continua a lavorare per l’infanzia. Inoltre, ci sono tutte le condizioni perché la casa di Aut aut si prospetti come una struttura aperta, che ha bisogno di essere conosciuta dagli abitanti di Cognento anche in vista dell’inserimento dei ragazzi nel tessuto sociale della comunità”.

Sull’ex scuola si era concentrato l’interesse di Aut aut, perché la struttura è lontana da contesti rumorosi e dispone di ambienti spaziosi e luminosi che, grazie alla suddivisione in aule in cui realizzare i laboratori didattici, consentiranno lo svolgimento di attività individuali e in gruppo. Inoltre, dispone di un ampio giardino per le attività all’aperto: un’area protetta per il gioco, per sollecitare le interazioni sociali, per esplorare e sperimentare le attività di movimento e di coordinazione motoria, oltre che per momenti di socializzazione delle famiglie. I genitori riuniti in Aut aut hanno messo a punto un progetto sperimentale denominato spazio-autismo che troverà compimento nella nuova sede e che ha trovato la collaborazione del Comune di Modena e del Dipartimento di salute mentale dell’Azienda Usl.

“Tutto il progetto – aggiunge l’assessore alle Politiche sociali Francesca Maletti -nasce dalla sinergia tra Comune, Azienda sanitaria e Aut aut, ovvero dalla sinergia tra pubblico e privato che connota il nostro territorio. Un modo di agire che mettendo in comune risorse, conoscenze e saperi permette di rispondere a bisogni della collettività sempre più presenti, nonostante le disponibilità siano per tutti in calo”.

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