L'Autismo, tra pubblico e privato

 FERRARA. Nella cronaca del 4 maggio, con l’articolo “Autismo, allarme cessato...” vengono riportate le rassicurazioni che i responsabili dell’Usl di Ferrara hanno dato alle famiglie con bambini autistici sull’imminente ripresa dei trattamenti specialistici forniti dal Servizio sanitario nazionale. Nello stesso articolo si accenna alla possibilità di reperire alternative nel privato, che ovviamente costano care: 60 euro alla settimana. Io penso che ogni cittadino che paga le tasse ha il diritto di ricevere un servizio pubblico soddisfacente, specialmente nel caso di patologie gravi e di lunga durata. Per quel che so i parametri di valutazione dell’OMS sulla valutazione dell’efficacia di un servizio sanitario collocano l’Italia in una posizione invidiabile. Sono anche convinto che l’interruzione dei trattamenti che le famiglie lamentano dipendono dalle attuali condizioni economiche sociali del nostro paese. Ciò premesso, intendo con questa lettera completare le informazioni da voi date sulla disponibilità di servizi privati nel settore specifico. A partire dalla qualità: i percorsi per la formazione del personale e per le procedure cliniche da seguire nel caso di autismo sono del tutto sovrapponibili nel pubblico e nel privato e non esistono tra le due sfere differenze per tutte le figure professionali coinvolte. Per questo aspetto i criteri di valutazione non sono soggettivi, ma sono individuati in modo inequivocabile nei protocolli regionale e nazionale prodotti per la diagnosi ed il trattamento dell’autismo. Per quanto riguarda l’accessibilità al servizio il tempo di attesa per il privato è di circa una settimana; il percorso diagnostico è mediamente compreso tra 20 e 25 giorni, a seconda della complessità del caso e garantendo le prestazioni previste dalla procedura diagnostica del protocollo regionale. La consegna della diagnosi ai genitori e la discussione del piano terapeutico avviene qualche giorno dopo, cosicché dal primo contatto all’inizio della terapia intercorrono tra i 40 e 45 giorni. Nel privato non si verificano “vacanze” terapeutiche, salvo quelle concordate e previste. Infine i costi del privato: il percorso diagnostico che prevede mediamente sette prestazioni, di varie figure professionali, oscilla tra i 400 e i 450 euro. Invece il costo del trattamento, anch’esso con il tipo e la cadenza delle prestazioni prescritti del protocollo regionale e secondo i metodi psicoeducativi da questo previsti come appropriati e articolate tra prestazioni al paziente, prestazioni al contesto familiare e a quello scolastico, costa circa 2.000 euro all’anno.

UN LETTORE

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