Integrazione scolastica a rischio ...

CATANIA. Denunciano pubblicamente l'attacco al diritto all'integrazione scolastica delle persone disabili, che risulterebbe dai tagli che il ministero della Pubblica istruzione e gli enti locali catanesi starebbero operando nei confronti delle politiche del settore. Non usano le mezze misure i due esponenti del circolo di Rifondazione Comunista "Olga Benario" di Catania, il segretario del circolo Prc Luca Cangemi e la segretaria del circolo "Città Futura" Maria Merlini. «Sappiamo già che da tre anni ci sono tagli molto pesanti nella scuola in generale e nel settore insegnati di sostegno in particolare - ha illustrato il segretario Luca Cangemi -, adesso però l'aspetto più grave riguarda la diminuzione delle ore del sostegno per alunno». Il sindacato di categoria Cisl Scuola di Catania lamenta, dal 2008, tagli occupazionali di organico nel comparto scuola, di circa 4 mila unità in tre anni, decisi dal ministero dell'Istruzione; così come sul fabbisogno d'insegnanti di sostegno, per gli alunni portatori di handicap, si parla di un ammanco di qualche centinaio di unità, per assolvere al fabbisogno reale di docenti in provincia, che comprende oltre 253 istituti scolastici statali). «Parliamo cioè di casi molto gravi, quali sindrome di Down, autismo e gravi disabilità psico-fisiche, che avrebbero diritto all'insegnante di sostegno dedicato al singolo caso; invece il rapporto "uno a uno", non viene rispettato nonostante diverse sentenze della magistratura». Per Luca Cangemi, altro fenomeno molto pesante e preoccupante riguardante i "tagli", è dato dall'aumento del numero degli alunni per classe, le cosiddette "classi pollaio", che sarebbero più diffuse nelle scuole di periferia sia medie che superiori, con l'aggravante della presenza «di tre, quattro, cinque disabili: quindi c'è il rischio di ritornare di fatto alle "classi differenziate"». Ma in questa "mappa delle discriminazioni" fra i banchi di scuola, la novità dei giorni scorsi è rappresentata «dal decreto del 16 aprile del ministero, che prevede la riconversione sul sostegno con un corso apposito, di appena 400 ore, degli insegnanti soprannumerari che hanno perso la cattedra nella propria materia d'insegnamento. Questo significherà che, bravi professori di filosofia, di matematica o assistenti di laboratorio, anche sessantenni, verranno buttati di fatto forzosamente, nel calderone dell'insegnamento di sostegno e senza esperienza specifica nelle situazioni di handicap, togliendo "posti" ai giovani proff. precari». Si prospetta quindi, una mobilitazione unitaria del mondo della scuola e dei sindacati, contro il governo.

di Fabio Rao

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