Un racconto corale sulla disabilità

Ma quanto ancora c’è da fare per superare lo stigma che ha colpito le persone con disabilità in secoli di storia e che tuttora continua a colpirle? Proveremo a capirlo nella serata di oggi, 7 giugno, a Treviso, durante la presentazione, da parte della Fondazione Oltre il Labirinto, del video “Parole In-Superabili”, basato sulle risposte date da persone con e senza disabilità a un quesito fondamentale come «Che cos’è la disabilità?». «Un vero e proprio racconto corale – è stato detto – di storie personali e collettive, in cui si racconta la disabilità nel tempo, nell’arte, nel sentire comune».

Avevamo già ampiamente presentato, alcuni mesi fa, la realizzazione del documentario di sensibilizzazione e promozione sociale intitolato Parole IN-Superabili, promosso dalla Fondazione Oltre il Labirinto-Per l’Autismo di Treviso, e girato il 3 dicembre dello scorso anno (Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità), da Giacomo Ravenna, all’interno del Museo Bailo della città veneta. Il tutto basandosi sulle risposte date da decine di persone a un quesito fondamentale come «Che cos’è la disabilità?».
Ora quel video è pronto e verrà presentato pubblicamente nella serata di oggi, 7 giugno(ore 20.30), sempre a Treviso, presso l’Auditorium di Palazzo Bomben (Fondazione Benetton).

«Sono state molte – dichiara Mario Paganessi, direttore di Oltre il Labirinto – le persone che, di fronte a una telecamera, hanno superato il primo momento di imbarazzo per poi condividere pensieri e riflessioni sulla disabilità, e la cosa ci ha davvero emozionato. Negli anni scorsi avevamo organizzato convegni in cui si era approfondito il tema da diversi punti di vista: interventi sul territorio, inclusione scolastica, sport e disabilità. Questa volta, invece, abbiamo voluto spostare l’attenzione sulla percezione e sull’idea che vi è rispetto al mondo della disabilità, ponendo quella semplice e difficile domanda».
«Sicuramente – aggiunge Paganessi – negli anni si sono fatti molti passi in avanti, nell’inclusione sociale, scolastica, sportiva, lavorativa, ma continuiamo a chiederci se lo stigma che ha colpito le persone con disabilità in secoli di storia sia stato superato, se oggi il mondo sia sicuro di tollerare le diversità. Questo documentario racconta il vissuto di molte persone che la disabilità la vivono quotidianamente, insieme ai pensieri di altri uomini e donne che sul tema hanno accettato di interrogarsi. Crediamo sia un esperimento sociale molto interessante».

In Parole In-Superabili, va ricordato, oltre alle tante interviste realizzate all’interno del Museo Bailo, sono state raccolte le storie di Eddy, e dei Treviso Bulls, squadra di wheelchair hockey (hockey in carrozzina) di cui è fondatore, alcuni atleti dello Special Team di Gymnasium Centro Studi e Formazione Pordenone, una squadra di atleti con disabilità intellettive-relazionali, i ragazzi dell’Associazione Oltre quella sedia, Cristiana, mamma di Giampietro, e Domenico, papà di Simone.
«È un vero e proprio racconto corale – sottolinea ancora Paganessi -, dove le storie personali si intrecciano con quelle collettive, dove si racconta la storia della disabilità nel tempo, nell’arte, nel sentire comune. Ringraziamo il Comune di Treviso, che ci ha messo a disposizione il Museo Bailo, luogo così ricco di significato per la tematica che affrontiamo [vi sono conservate tra le altre le opere di Gino Rossi, artista con disabilità psichica, N.d.R.]Giacomo Ravenna, per avere diretto con sensibilità e competenza il documentario, l’Associazione XI di Marca per esserci sempre a fianco e tutte le persone che hanno voluto partecipare. Speriamo di aver dato un piccolo contributo nel cammino quotidiano verso la conoscenza, l’inclusione e la consapevole bellezza della diversità racchiusa in ciascuno di noi». 

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