Conegliano, bigliettaio discrimina gruppo di sette Down «In questo modo abbiamo perso il treno per Venezia»

«Siete lenti, fate passare gli altri»
di Andrea De Polo - CONEGLIANO C’è un treno che parte alle 9.40, ma loro alle 9.15 sono già in coda alla biglietteria di Conegliano. Un po’ perché non stanno nella pelle, e vogliono godersi i due giorni di gita a Venezia, un po’ perché sanno di dover fare sette biglietti singolarmente, e questo richiede del tempo. Potrebbero anche saltare la coda, perché sono tutti ragazzi con sindrome di Down, ma decidono lo stesso di aspettare il loro turno. Peccato che quando finalmente si presentano davanti allo sportello, il bigliettaio li rimbalzi perché sono «troppo lenti». Dietro di loro ci sono altre persone che devono fare il biglietto: meglio dare la precedenza a queste, che sono più rapide. Le accompagnatrici provano a spiegare che i loro ragazzi sono perfettamente in grado di dare nome e cognome, mostrare la Carta Blu che serve per fare i biglietti, e pagare. Niente da fare: troppo lenti, meglio far passare le altre persone in coda, che non se lo fanno ripetere. I sette ragazzi disabili, dell’Associazione Italiana Persone Down (Aipd) - Sezione della Marca Trevigiana Onlus, si fanno da parte, e perdono il treno: saliranno su quello successivo, dopo le 11. E una volta arrivati a Mestre, saranno protagonisti di un altro episodio triste. Il personale della biglietteria si rifiuterà di emettere biglietti singoli per Venezia, dicendo alle accompagnatrici: «Questi ragazzi non sono in grado di imparare, se fate voi per loro fate un favore alla comunità». Il racconto, relativo alla mattina di sabato 16 maggio e reso noto ieri dall’Aipd Marca Trevigiana, ha suscitato grande indignazione. Il gruppo di ragazzi disabili è riuscito, alla fine, a raggiungere Venezia e a trascorrere due giorni di serenità e divertimento, ma essere rimbalzati alla biglietteria di Conegliano perché “troppo lenti” è stato piuttosto umiliante. Ieri mattina, l’associazione ha presentato un reclamo formale nel sito di Trenitalia. Anche Trenitalia ha voluto ricostruire nei dettagli la vicenda, mettendosi subito in contatto con gli operatori della biglietteria per capire se le cose sono andate esattamente come raccontato dall’associazione. Non è tenero Giuseppe Capitano, presidente Aipd Marca Trevigiana: «Abbiamo ancora molta strada da percorrere prima di arrivare ad una vera inclusione. Le persone con disabilità intellettiva hanno il diritto di utilizzare i mezzi pubblici, di muoversi in autonomia e di fare acquisti, senza che un operatore di Trenitalia si prenda la libertà di proibirglielo. Ci aspettiamo delle scuse dagli interessati e proponiamo loro di sensibilizzare il personale con un progetto ad hoc».

L’associazione Aipd: «I ragazzi sono arrivati mezzora prima dell’orario del treno»
«Il personale era molto scocciato»

CONEGLIANO «I ragazzi sono molto delusi. Sono abituati a fare le cose da soli, ripetevano: “Un biglietto per Venezia”, ma il personale era scocciato. Ci sono rimasti molto male». A parlare è Eliana Pin, coordinatrice dell’Aipd. Quei ragazzi li conosce bene, perché li vede ogni giorno nella sede di Mareno di Piave. «Hanno iniziato tutti un percorso di autonomia – spiega, rammaricata dopo gli episodi di sabato – li abituiamo a relazionarsi con le altre persone e a usare i soldi. Pensi che a Venezia mi hanno chiamato perché non si ricordavano il civico della nostra sede, che serviva per l’intestazione di una fattura: figuriamoci se non sono in grado di fare un biglietto del treno, lo hanno già fatto e sono del tutto autonomi in questo». Sono stati rimbalzati, a Conegliano, perché “troppo lenti”: «Il problema, semmai, è la Carta Blu, che per ogni biglietto richiede l’iscrizione del nome del passeggero e dell’accompagnatore. Una procedura lunga anche per me. Per questo siamo arrivati in anticipo, e abbiamo rispettato la coda nonostante potessimo saltarla». Sabato mattina a Conegliano c’era un solo sportello aperto. L’operatore, secondo la ricostruzione dell’associazione, avrebbe fatto passare davanti ai ragazzi tutti gli altri viaggiatori in fila, facendo perdere il treno al gruppo di Mareno. «L’educatrice che era con loro, giustamente, non ha fatto storie – racconta ancora Eliana – in un caso del genere ha fatto bene a non andare oltre, ma si vedeva che i ragazzi erano delusi. Sono consapevoli di avere una disabilità, e queste cose a loro fanno molto male. Me ne hanno parlato subito. Mi aspetto almeno che qualcuno si scusi». La gita è andata bene lo stesso. I ragazzi hanno fatto un paio di foto arrabbiati, ma poi si sono divertiti, perché sanno di essere più forti di quanto le altre persone non credano. (a.d.p.)

RABBIA WEB

Lo sdegno in Rete Il caso è nazionale
CONEGLIANO. La denuncia dell'Aipd ha fatto presto il giro delle maggiori testate web nazionali, suscitando un'onda di indignazione sui social. Più di qualche commento sopra le righe rivolto a Trenitalia, ma anche tanta solidarietà ai protagonisti dell'episodio: «Ragazzi andate sempre a testa alta, siete bellissimi» scrive Annamaria; «Sono davvero cittadini di serie B, nessuno dei viaggiatori che hanno fatto il biglietto al loro posto si è sognato di dire nulla, che vergogna» le fa eco Romolo. «Ragazzi siete meravigliosi - è il commento di Antonella - certe personcine dovrebbero chinare il capo e chiedere scusa. Tutta la mia solidarietà». (a.d.p.)
 

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