Intervento del Presidente Mattarella in occasione della Giornata Mondiale della Consapevolezza dell'Autismo

Grazie Nicole, grazie Marco, grazie Fabio. Mi sento davvero come un nonno che riceve regali dai suoi nipoti. Grazie davvero.

Cari ragazzi, cari genitori benvenuti qui. Sarei per dire "siete ospiti graditissimi" ma non siete ospiti in realtà, questa è casa vostra, il Quirinale. Sono contento che siate qui in tanti, in questa giornata speciale. L'occasione è questa: la Giornata indetta ormai da otto anni dalle Nazioni Unite per la Consapevolezza dell'Autismo che è stata istituita perché ci si rende conto che la mancanza di consapevolezza, l'ignoranza, il pregiudizio e il rifiuto di conoscere un altro, di confrontarsi con le diversità di altri, di accettarle, di farle proprie provoca discriminazioni. Questa Giornata allora è un'occasione importante per contrastare questa mentalità e per rendere tutti quanti, perlomeno il più ampio numero di persone possibile, consapevoli della realtà dell'autismo per quello che essa davvero è e rappresenta.

È proprio la mancanza di questa conoscenza che provoca l'ignoranza e la discriminazione. Questo è il senso della Giornata perché all'ONU ci si è resi conto che è necessario realizzare un'azione ampia, insistita, diffusa per diffondere la consapevolezza dell'autismo. È questo appunto il senso della Giornata, è questo quello che da qui, dal Quirinale, oggi intendiamo far presente all'intero Paese, è questo il messaggio che tutti quanti insieme qui oggi, da questo Palazzo, intendiamo lanciare. 

Gli interventi che abbiamo ascoltato hanno messo bene in luce le problematiche e anche le ricchezze delle persone caratterizzate da autismo, le loro potenzialità purché vengano accompagnate e sostenute nei percorsi di crescita, di integrazione sociale, come tutti gli altri cittadini.

Ogni persona - abbiamo ascoltato poc'anzi -caratterizzata da autismo è diversa da ogni altra, ognuno ha il suo percorso, la sua condizione come tutte le altre persone, e come tutte le altre persone deve essere aiutata a trovare il proprio percorso, il proprio ruolo nella nostra società.

Questa Giornata è vista quest'anno dalle Nazioni Unite come una giornata che ponga l'accento sulle competenze cognitive peculiari delle persone caratterizzate da autismo. Sono competenze, che abbiamo ascoltato anche dall'insegnante poc'anzi, che esistono, che sono presenti ma che hanno bisogno per esprimersi di condizioni adeguate, hanno bisogno di una formazione adeguata, non soltanto di sostegno - lei ha ragione professoressa, la parola "sostegno" va sostituita - ma hanno bisogno di aiuto, di un impegno sociale per la ricerca di un'occupazione. Questo vale ancora di più nel nostro Paese. 

La nostra Costituzione, come tutti sappiamo, recita come principio fondamentale quello del diritto al lavoro e quindi questo obiettivo posto dalla Costituzione comporta impegni che non sono eludibili ma vanno assolti, vanno rispettati e osservati. Quindi il nostro Paese, la Repubblica, deve fare, in tutte le sue varie espressioni istituzionali e sociali, di tutto, tutto quanto può e può molto di più di quanto oggi venga fatto, perché vengano garantiti ai cittadini con autismo, come a tutti gli altri cittadini, una vita dignitosa e un lavoro commisurato, corrispondente alle loro peculiarità, alle loro tendenze e alle loro capacità.

Questo impegno naturalmente inizia dalla scuola. L'Italia ha un'eccellente legislazione in tema di integrazione scolastica. Naturalmente non basta avere un'ottima normativa, occorre che questa venga messa in pratica con rigore e con attenzione alle condizioni specifiche degli alunni e delle loro famiglie che ne sopportano l'impegno principale. L'insegnante poc'anzi ci ha ricordato come l'integrazione scolastica sia realmente possibile in presenza di abnegazione, di impegno, di capacità di organizzare l'incontro con i ragazzi che studiano, caratterizzati da autismo, e in presenza di professionalità e passione che devono accompagnare il lavoro degli insegnanti. L'alunno con autismo, dove questa integrazione è praticata con accortezza, con intelligenza, con passione, diventa una risorsa, diventa per tutti i suoi compagni un elemento di crescita, di arricchimento, di conoscenza responsabile del mondo e delle relazioni fra le persone. Imparare per tutti quanti a conoscere chi è diverso, a scoprire la ricchezza che si manifesta in quella che talvolta appare fragilità, costituisce elemento di maturazione per tutti nella scuola, prezioso per tutti coloro che vi operano, vi praticano, vi studiano e vi si impegnano, per gli studenti, per gli scolari, per insegnanti. 
Dagli interventi che sono stati svolti è emerso quel che tutti ben conoscete : l'esigenza di un approccio tempestivo, elemento di fondamentale importanza e di un intervento globale nei confronti di persone con autismo e delle loro famiglie. Questa impostazione viene raccolta nella proposta di legge che pende in Parlamento, che è stata già approvata dal Senato, ed è all'esame della Camera dei Deputati, e che mi auguro venga approvata in tempi brevi. Questa proposta prevede che le Regioni individuino dei centri di riferimento e che vengano coordinati i servizi, vengano definiti i percorsi diagnostici e i percorsi terapeutici, i percorsi assistenziali in maniera da prendere in carico e assistere le persone con autismo per tutto l'arco della vita. Questo è un fatto importante, è uno dei banchi di prova su cui si commisura la civiltà del nostro Paese.
Vorrei esprimere, dovete permettermelo, l'apprezzamento per il vostro impegno nelle Associazioni e nelle famiglie, per quel che fate con entusiasmo, sperando di farvi sentire il consenso del Paese intorno a voi.
Nella nostra Costituzione i nostri Costituenti, con grande lungimiranza, hanno scritto che la Repubblica riconosce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali, e noi stiamo affermando questo, per i singoli e per le Associazioni che voi qui rappresentate, che esprimono questa capacità di organizzazione spontanea, di intervento nel corpo sociale. Queste formazioni sociali che si realizzano associandosi appunto con il mettersi insieme dei cittadini per svolgere delle attività, fanno acquistare così ai cittadini una piena consapevolezza dei loro diritti e del loro ruolo. 
Questo voi fate : è non soltanto un modo di attuare la nostra Costituzione ma è un modo di arricchire il tessuto sociale del nostro Paese, e io ve ne ringrazio.
Naturalmente occorre che accanto all'impegno delle famiglie e delle associazioni vi sia quello delle istituzioni, l'ho già detto, l'ho già ricordato. Ma queste sono tenute ad ogni livello anche a riconoscere il ruolo delle associazioni, a interagire con esse, a operare insieme alle associazioni, e questo vale particolarmente per un mondo complesso quale è quello dell'autismo che in realtà le istituzioni possono affrontare con efficacia soltanto se accompagnate dalle associazioni che possono dare alle istituzioni quella capacità di comprendere, di conoscere, di individuare i percorsi da seguire e gli interventi da svolgere. Per questo è indispensabile il collegamento tra le istituzioni a tutti i livelli territoriali e le associazioni.

Io vi ringrazio molto, ringrazio tutti voi, i ragazzi anzitutto, i genitori, le Associazioni, quelli che sono intervenuti e quelli che hanno ascoltato - e i ragazzi con pazienza hanno ascoltato - per essere venuti qui. Venendo avete testimoniato il vostro coraggio, la vostra determinazione, la vostra capacità di affrontare e risolvere ciò che la vita presenta come problemi, sapendo che così si dà un contributo all'intero nostro Paese. Io vi ringrazio di questo e di averlo testimoniato oggi qui. La sobrietà che vi unisce, l'amore per i vostri figli, l'impegno che con determinazione conducete avanti e che sviluppate è una cosa di cui il Paese deve esservi grato e che deve conoscere in maniera piena. È un impegno che qui oggi assumiamo perché questo sia conosciuto davvero, perché il Paese possa esservi vicino e ringraziarvi. Grazie di essere venuti.

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