Kikkerville, un gioco per tutti i bimbi, anche per quelli che hanno difficoltà

 LODI. Giocare è un diritto di tutti i bambini, anche di quelli che non sanno far finta e fanno fatica a fare amicizia: è nato per loro Kikkerville, un gioco pensato per i bambini con sindrome di Asperger ma divertente per tutti, appena uscito in libreria per le edizioni lodigiane “Uovonero”. Nato come tesi di laurea dalla fantasia della giovane designer romana Ginevra Tomei, realizzato in collaborazione con due psicologi specializzati nel campo dell’autismo e delle neurodiversità, Flavia Caretto e Giorgio Munafò, Kikkerville è progettato in modo che le sue regole e il suo svolgimento siano comprensibili a tutti: «Per i bambini con sindrome di Asperger il mondo sociale non è molto chiaro - spiega Flavia Caretto -, salutare, fare amicizia, essere abbracciati non è così semplice come può sembrare agli altri bambini. Vorrebbero giocare con loro, ma spesso non sanno come fare, si divertono meno e a volte smettono di giocare. Allora, abbiamo p! ensato: perché non inventare un gioco per loro, che faccia divertire anche gli altri?». Niente doppi sensi o regole complicate: in Kikkerville tutto è molto chiaro, a cominciare dal tabellone, che riproduce lo stagno in cui è ambientato il gioco. Protagonisti sono quattro bambini, trasformati in ranocchi da un incantesimo della perfida strega Ranospocchia; per scioglierlo dovranno raggiungere tutti insieme la Sala della corona, evitando le trappole disseminate lungo il percorso. E se proprio qualcuno dovesse finirci dentro, niente paura: potrà liberarsi superando alcune prove, ma sempre con l’aiuto degli altri, perchè solo se tutti raggiungeranno la meta la strega sarà sconfitta. «Kikkerville non è un gioco competitivo, bensì cooperativo - continua Flavia Caretto - in cui i giocatori vincono (o perdono, ndr) insieme, e ogni bambino deve aiutare gli altri per fare in modo che il gioco prosegua». I colori, la consistenza, le superfici e il meccanismo del gioco sono ! stati pensati per essere graditi al maggior numero di bambini, con o senza neurodiversità: il tabellone magnetico permette di mantenere ordinati tutti gli elementi del gioco e può ruotare in modo che il percorso sia sempre davanti al bambino che deve tirare il dado. Alcune prove sono più semplici, per esempio quelle basate sulla percezione visiva o sulla memoria, altre invece sono calibrate sui punti deboli dei bambini neurodiversi (comprendere ed esprimere le emozioni, capire cosa pensano gli altri e assumere la loro prospettiva) e hanno lo scopo di guidarli nella socializzazione e nell’apprendimento dei principi comuni a tutti i giochi di società. Nella scatola è contenuto anche un libretto con le regole del gioco e un bel racconto della lodigiana Lorenza Pozzi. Kikkerville, adatto ai bambini dai cinque anni in su, è già disponibile in tutte le librerie di Lodi, oppure sul sito internet della casa editrice www.uovonero.com.

di Silvia Canevara

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