Google vuole capire l’autismo

BigG collaborerà con l’organizzazione Autism Speaks per ospitare un database da 10mila genomi di persone con autismo e dei loro famigliari

Google e l’organizzazione americana Autism Speaks insieme, per la costruzione del più grande database di genomi di persone conautismo e dei loro famigliari. Grande quanto? Tanto da ospitare 10mila genomi (Autism Speaks Ten Thousand Genomes Program, Aut10K), 1.000 dei quali sono stati già sequenziati. Lo scopo: creare uno strumento che possa accelerare la ricerca sulle cause dell’autismo (sulle quali continuano a circolare tesi prive di fondamento), migliorarne la diagnosi e le strategie di gestione del disturbo. Perché, come scrivono dall’organizzazione: “Collegare le scoperte biologiche al meglio del cloud storage e del calcolo su larga scala permetterà di fare dei grandi passi nel campo della ricerca genomica”. Il servizio cloud fornito da Google sarà rigorosamente una risorsa open.

Il programma Aut10K sarà costruito a partire in buona parte dai campioni già raccolti da Autism Speaks, attraverso l’Autism Genetic Resource Exchange (Agre), un’iniziativa che ha messo insieme il dna proveniente da circa 12mila casi di autismo. AUT10K, oltre a vantare la partnership tecnologica di Google – che si occuperà principalmente di immagazzinare e gestire i dati – si svolge anche in collaborazione con l’Hospital for Sick Children’s (SickKids) Centre for Applied Genomics di Toronto.

Al momento, riferisce The Verge, non è chiaro quando il databasesarà completato. Oltre ai mille genomi già pronti ne sono in arrivo a breve altri 2000: un’enorme quantità di dati, difficili da gestire, e proprio per questo da affidare a chi di competenza, come ha commentato David Glazer di Google Genomics: “La biologia moderna è una scienza limitata dai dati. Il moderno computing può rimuovere questi limiti”.

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